Migranti, i vescovi: "No a clima di rabbia e rifiuto"
Roma, 19 lug. - (AdnKronos) - "Come Pastori della Chiesa non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto". Così la Conferenza episcopale italiana in una nota sul tema dell'accoglienza ai migranti. "Gli occhi sbarrati e lo sguardo vitreo di chi si vede sottratto in extremis all'abisso che ha inghiottito altre vite umane sono solo l'ultima immagine di una tragedia alla quale non ci è dato di assuefarci - sottolinea la presidenza della Cei - Ci sentiamo responsabili di questo esercito di poveri, vittime di guerre e fame, di deserti e torture. È la storia sofferta di uomini e donne e bambini che, mentre impedisce di chiudere frontiere e alzare barriere, ci chiede di osare la solidarietà, la giustizia e la pace". "Animati dal Vangelo di Gesù Cristo continuiamo a prestare la nostra voce a chi ne è privo - prosegue la nota - Camminiamo con le nostre comunità cristiane, coinvolgendoci in un'accoglienza diffusa e capace di autentica fraternità. Guardiamo con gratitudine a quanti, accanto e insieme a noi, con la loro disponibilità sono segno di compassione, lungimiranza e coraggio, costruttori di una cultura inclusiva, capace di proteggere, promuovere e integrare". "Avvertiamo in maniera inequivocabile che la via per salvare la nostra stessa umanità dalla volgarità e dall'imbarbarimento passa dall'impegno a custodire la vita - ammonisce la Cei - Ogni vita. A partire da quella più esposta, umiliata e calpestata".