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Mafia: sindaco Corleone, 'chi ha massacrato città non usi nome paese'

AdnKronos
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Palermo, 8 gen. (AdnKronos) - "E' inaccettabile che chi ha massacrato Corleone, contribuendo a marchiarla in maniera infame, oggi possa usare il nome del Paese per trarne vantaggio economico". A dirlo all'Adnkronos è Nicolò Nicolosi, neo sindaco di Corleone, commentando la notizia dell'apertura a Parigi del ristorante di Lucia Riina, ultimogenita del capo dei capi. In Rue Daru il locale dalla facciata in legno, con grandi vetrate e lo stemma di Corleone nell'insegna, propone piatti tipici della cucina italiana e siciliana. "Negli anni abbiamo assistito spesso all'abuso del 'marchio' Corleone, servito per promuovere beni di ogni tipo - dice ancora il primo cittadino alla guida del grosso centro del Palermitano dallo scorso novembre dopo due anni di commissariamento per mafia del Comune -. Se questo uso viene fatto da aziende in regola, da persone perbene per far conoscere nel mondo le eccellenze del territorio, non possiamo che esserne felici. Non è ammissibile, invece, che a usare il nome del paese sia chi ha maltrattato Corleone, siano persone legate al boss Totò Riina, come in questo caso. Faremo di tutto - conclude - per neutralizzare questa iniziativa e metteremo in campo le armi di cui la legge ci dota". Lo Statuto comunale di Corleone limiterebbe anche l'uso dello stemma del Paese, il leone rampante con il cuore. "Verificherò questo aspetto e vedremo se in qualche modo potremo bloccarne l'uso".

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