Mafia: Colajanni (Libero Futuro) interrompe sciopero della fame
Palermo, 25 gen. (AdnKronos) - Dopo l'audizione di una delegazione di Rete No Mafie da parte della Commissione antimafia siciliana e la successiva convocazione da parte della Commissione nazionale antimafia di Enrico Colajanni e Nicola Clemenza, entrambi dirigenti delle associazioni antiracket Libero Futuro attive nella Sicilia occidentale, Colajanni ha deciso di interrompere lo sciopero della fame che portava avanti ormai da 45 giorni, per protestare "contro la paradossale cancellazione di quattro associazioni dall'elenco delle associazioni antiracket affidabili da parte delle prefetture di Palermo e Trapani". "Si tratta di iniziative burocratiche allarmanti, adottate in virtù di una legislazione che doveva essere emergenziale e che, attraverso le interdittive, consente alle prefetture iniziative che dovrebbero essere di pertinenza della Magistratura", si legge in una nota. "Senza alcuna prova e sulla base di semplici sospetti", sostiene Salvatore Giuffrida, presidente della Federazione Rete No Mafie alla quale aderiscono le associazioni Libero Futuro "si mettono a repentaglio dieci anni di intensa attività, grazie alla quale sono state prodotte più di trecento denunce in quella parte della Sicilia nella quale subire in silenzio le estorsioni è la regola. I responsabili delle prefetture in questione non si rendono conto del messaggio devastante che viene mandato agli imprenditori i quali, dopo questi fatti, si guarderanno bene dal denunciare. Se a questo aggiungiamo le misure punitive e giustizialiste introdotte dalla Regione Siciliana relative al sostegno economico alle associazioni antiracket, per cui da mesi chiediamo inutilmente un incontro col Presidente Musumeci, le prospettive per il movimento antiracket sono desolanti. Per questo sin dall'inizio abbiamo sostenuto la battaglia civile di Enrico, persona perbene che ha voluto sporcarsi le mani dando un esempio concreto di che cosa significa contrastare la mafia in questa terra martoriata".