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Monza: ragazzini aggrediti da consigliere Lega, è polemica

AdnKronos
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Milano, 11 feb. (AdnKronos) - "Quello che in tutta questa storia non ci sta è l'uso della violenza, efferata e feroce, di un adulto nei confronti di un tredicenne. Se vessato come dice, il soggetto avrebbe avuto modo di far valere le proprie ragioni, rivolgendosi come abbiamo fatto noi alle istituzioni, in primo luogo ai carabinieri. Noi siamo responsabili delle azioni dei nostri figli e ce ne assumiamo le responsabilità e allo stesso modo lo dovrà fare, in sede civile e penale, ma soprattutto davanti alla sua coscienza, chi al confronto preferisce pugni e testate". E' quanto scrivono in una lettera aperta i genitori dei cinque ragazzini di 13 anni protagonisti della lite con Fernando Biella, capogruppo della Lega nel Consiglio comunale di Bellusco, in provincia di Monza e Brianza. Venerdì scorso i tredicenni stavano tornando a casa da catechismo, quando hanno lanciato un petardo sotto la finestra dell'abitazione di Biella. L'uomo, 66 anni, è sceso e ha iniziato a litigare con il gruppo. Uno del gruppo lo ha affrontato e Biella gli ha rotto il naso con una testata. Poi avrebbe rivolto offese razziste a un altro giovane di origini nordafricane. Biella si è scusato, spiegando di aver perso il controllo, perché provocato dai ragazzini, ma sul caso è scoppiata una polemica. “I nostri ragazzi uscivano da catechismo, stavano percorrendo una strada del paese. Ad un certo punto sono stati affrontati da un soggetto che li ha aggrediti. Uno dei nostri ragazzi è finito in ospedale con il setto nasale rotto, a detta dei suoi amici colpito con una testata e un pugno, seguiti da frasi razziste nei confronti di uno di loro", scrivono i genitori. "Cosa è successo -continuano nella lettera- lo confermeranno le indagini della magistratura, come verificheranno se è vero che nella colluttazione il soggetto è stato colpito a sua volta. Noi lo abbiamo visto uscire, e siamo pronti a testimoniarlo, per portare a passeggiare i suoi cani subito dopo l'aggressione. E certo non zoppicava".

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