Vajont: Gruppo Zaia, cicatrice indelebile sulla pelle di tutti i veneti
Venezia, 9 ott. (AdnKronos) - “Oggi sono passati 56 anni dalla catastrofe consumatasi ai piedi del Monte Toc, oltre la diga del Vajont; un lutto perpetuo tra errori e silenzi che non può e non deve essere dimenticato da nessuno”. Sono le parole di commemorazione della Capogruppo in Consiglio regionale del Veneto Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) nella giornata del ricordo delle vittime del disastro del Vajont, la terribile tragedia che nella notte del 9 ottobre del 1963 portò via quasi 2.000 vite tra Longarone e i paesi colpiti dalla gigantesca onda. “L'Italia, purtroppo, è stata segnata da tante e terribili sciagure. Quella del Vajont è una di quelle che ancora oggi, a distanza di 56 anni, si ricordano di più, non solo per i tanti, troppi morti che vi furono, ma anche e soprattutto per le indagini che seguirono alla tragedia, per accertare le responsabilità. Anche per questo, per i Veneti in particolare, parlare di Vajont è come riaprire una ferita mai completamente chiusa". "I bellunesi, anche grazie ai tanti volontari che in quei giorni arrivarono a Longarone e nella zona, in poco tempo hanno ricostruito la loro città, le loro aziende, le case. Ma il ricordo di quella notte, la superficialità con cui vennero trattate le avvisaglie di quella che sarebbe poi stata l'onda assassina - conclude la Capogruppo Rizzotto - non possono e non debbono mai essere dimenticati”.