Mafia: processo Capaci bis, pentito Riggio tra servizi segreti e verbali spariti/Adnkronos (3)
(Adnkronos) - Sempre oggi è stato ascoltato, sempre in videoconferenza, il pentito di mafia Maurizio Avola, ex boss di Catania. A differenza di quanto detto nel processo di primo grado sulla strage, oggi ha riferito qualche elemento in più. Secondo il collaboratore per addestrare gli stragisti di Capaci la mafia americana avrebbe inviato un misterioso esperto di esplosivi, "uomo di John Gotti". Avola ne aveva già parlato all'inizio della sua collaborazione con la giustizia, nel 1994, dopo aver confessato 80 omicidi, ma non aveva ancora rivelato chi fosse l'esperto artificiere americano. Lo ha fatto solo nei mesi scorsi, parlando con i magistrati di Caltanissetta. E oggi lo ha ripetuto in aula dicendo che si trattava di un uomo di John Gotti, il capo della famiglia Gambino di New York. "Il forestiero arrivò a Palermo nei primi mesi del 1992, sarà stato tra marzo e aprile, aveva circa 40 anni, capelli castani, occhi scuri, alto 1.85, corporatura robusta e vestito in maniera molto elegante. Lo incontrai a Catania, a casa di Aldo Ercolano, che mi disse: 'Oggi hai conosciuto una persona importante"'. "Ci spiegò come sistemare l'esplosivo e come posizionarlo, come usare il detonatore, per evitare l'interferenza. Ricordo che i detonatore aveva un antennino molto piccolo". Poi l'esplosivo sarebbe stato consegnato, come dice oggi Avola "a Cosa nostra palermitana". "Ho consegnato l'esplosivo e due detonatori - dice Avola collegato in videoconferenza - poi i telecomandi li abbiamo mandati successivamente. Si è provato il telecomanda, lo hanno modificato ed è stato spedito una settimana dopo". E' lo stesso Avola a spiegare ai magistrati perché non aveva parlato prima: "Sono tante le cose che non avevo detto alla magistratura, perché ci sono certi magistrati che cercano solo la verità e altri, invece...". Ma l'accusa si è opposta e la Presidente della Corte d'assise non ha fatto proseguire il pentito. "Alcune cose le ho riferite solo di recente - ha poi aggiunto - perché certe volte dipende da come viene preso un collaboratore...". E aggiunge: "Prima i magistrati volevano solo sentirsi dire delle cose, parlavano più della politica. oggi non è più così". Solo di recente, dopo oltre venti anni, il collaboratore di giustizia ha parlato, ad esempio, di avere incontrato nel "marzo-aprile 1992 un artificiere esperto di esplosivi dagli Stati Uniti, vicino a John Gotti".