Reggio Calabria, 20 ago. - (Adnkronos) - C'è anche l'ombra della 'ndrangheta nell'indagine che ha portato all'esecuzione di quattro fermi nella Locride, questa mattina, per usura ed estorsione. L'operazione Bacinella, dal nome utilizzato per definire la cassa comune delle cosche, trae origine da una verifica fiscale eseguita dalla Guardia di finanza di Locri nei confronti di una società operante nel settore della componentistica per personal computer. In quella occasione sono emersi alcuni elementi anomali, quali un'eccessiva operatività finanziaria che non poteva trovare giustificazione nel modesto volume d'affari che la società sottoposta a controllo fiscale dichiarava. Successivamente, le intercettazioni disposte dalla magistratura hanno fatto emergere elementi tali da ipotizzare che i fermati avessero costituito un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di numerosi reati tra i quali la concessione di prestiti di natura usuraria, estorsioni e abusiva attività finanziaria. La base operativa del sodalizio criminale era un distributore di carburanti di Siderno. I destinatari del provvedimento sono Domenico Infusini (41 anni), Santo Rumbo (25), Isidoro Marando (56) e Davide Gattuso (39). Tutte le loro attività secondo inquirenti e investigatori avvenivano con l'autorizzazione della cosca Commisso di Siderno, in particolare con riferimento alla 'ndrina Rumbo-Galea-Figliomeni.



