Bologna, 23 giu. - (Adnkronos) - In Emilia Romagna "la diminuzione del sovraffollamento carcerario prosegue, in linea con il resto d'Italia", e ciò avviene "grazie all'importante cambiamento normativo in corso a livello nazionale". Così l'avvocato Desi Bruno, Garante regionale delle persone private della libertà personale, ha parlato oggi in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, anticipando i contenuti della relazione sull'attività del 2013, che andrà in assemblea legislativa prima della pausa estiva. Tuttavia, ha aggiunto la Garante nel "lento processo di normalizzazione della vita in carcere" permangono "numerose criticità tra cui quelle degli istituti di Parma e Piacenza". "È stato raggiunto il risultato minimo dei 3 metri quadri per detenuto che ci era stato richiesto dall'Unione europea, ma gli obiettivi della cosiddetta sentenza Torreggiani sono ben più ampi - ha rimarcato Bruno .- e riguardano anche la differenziazione degli spazi detentivi e l'umanizzazione della pena, che passa soprattutto dalla possibilità di poter occupare il proprio tempo". Per i due casi critici, ha continuato l'avvocato "a Piacenza semplicemente non c'è niente, nessuna iniziativa che riguardi formazione o lavoro, aumentando il rischio di recidiva in maniera significativa, specialmente per categorie come i responsabili di crimini sessuali". Anche a Parma, ha concluso, "il problema è enorme: si registrano svariati detenuti sottoposti al regime di carcere duro 41bis e oltre 80 ergastolani senza che sia mai stato sviluppato un percorso adeguato, cosa che rappresenta una pesante ipoteca sulla vivibilità della struttura".



