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Mostre: a Gela i tesori del mare, fra i reperti i lingotti di Oro di Atlantide

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Palermo, 9 apr. (AdnKronos) - Lingotti di oricalco, il mitico 'Oro di Atlantide', ma anche due elmi corinzi, un exaleiptron (cothon) di importazione corinzia, una macina in pietra lavica e un'ancora in piombo e legno. Sono alcuni dei reperti subacquei recuperati dalla Soprintendenza del Mare che da martedì 10 aprile saranno esposti al Museo archeologico regionale di Gela. Ad inaugurare l'esposizione sarà il soprintendente del Mare Sebastiano Tusa e il direttore del Museo di Gela Ennio Turco. I lingotti, che facevano parte di un prezioso carico trasportato da un'antica nave naufragata a qualche centinaio di metri dalla costa gelese, sono di un metallo particolare chiamato 'oricalco' e noto come l'Oro di Atlantide. Una lega di rame e zinco simile al nostro ottone e considerata nell'antichità un metallo prezioso, al terzo posto per valore commerciale dopo l'oro e l'argento. La scoperta dei lingotti di oricalco è tra le più importanti di questi ultimi anni sia perché costituisce un unicum come ritrovamento, sia perché i reperti finora conosciuti forgiati con questa lega sono molto rari. I due elmi corinzi invece provengono dai fondali di contrada Bulala possono essere datati nell'arco del VI sec. a.C. L'exaleiptron (cothon) di importazione corinzia con decorazione geometrica risale invece a un periodo fra la seconda metà e la fine del VI secolo a.C.

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