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La ricetta di Squinzi contro la crisi: "Bisogna lavorare di più"

Secondo il numero uno degli Industriali l'economia ricomincerà a crescere. Ma nel 2015

Nicoletta Orlandi Posti
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  Per la ripresa serve ancora tempo: il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi non la vede per l'anno prossimo, "salvo un miglioramento a fine anno", e, a Bruxelles per un convegno sulla competitività dell'industria italiana, aggiunge: "Ci metterei la firma per il 2015".  Per quella che Squinzi ha definito "una vera ripresa", secondo il leader degli industriali, "dobbiamo lavorare duro come Paese, nel senso che dovremmo mettere mano a tutte le riforme che da tempo auspichiamo".  Recuperare dieci punti di  competitività con la Germania, è il "mio sogno" sice il numero uno di viale dell'Astronomia che rivela: "Stiamo finalizzando tra oggi, domani e dopo una serie di proposte che permettano di incidere davvero sul costo del lavoro". E la prima di queste proposte,   spiega, prevede "certamente qualche ora di lavoro in più, per adesso". Quante? "Se vogliamo recuperare il 10%, si fa presto a fare i conti", chiosa Squinzi. La lotta all'evasione fiscale, prioritaria per il presidente del Consiglio, Mario Monti, "è sicuramente una delle cose giuste da fare" secondo il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi. Ma, ha detto a Bruxelles il presidente degli industriali, "personalmente penso che la lotta al sommerso vada portata avanti in maniera attiva con una serie di provvedimenti che stimolino l'emersione, non tanto con la repressione. Prendendo le targhe dei suv o delle barche non credo si arrivi a risolvere il problema".  Ciò non toglie che, ha aggiunto Squinzi, questi possano essere considerati degli esempi: "noi imprenditori che non pratichiamo il sommerso - ha sottolineato - siamo i primi a chiedere" che si combatta l'evasione, "anche perchè sono fenomeni distorsivi della concorrenza".  

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