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Gli stipendi giù del 16%se non arriva la ripresa

Il potere d'acquisto è sceso del 4,1% nel 2012: un disastro che potrebbe crescere di quattro volte fino al 2015, l'anno della fine della crisi secondo Giorgio Squinzi

Andrea Tempestini
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Breve cronistoria delle ultime notizie economiche (italiane): contrazione del potere di acquisto di oltre il 4%, il Fmi prevede un tracollo del Pil pari allo 0,7% anche nel 2013, la picchiata del mercato dell'auto, lo scivolone del settore immobiliare (in calo del 50% le compravendite). Luce in fondo al tunnel? Impossibile credere ai proclami di Monti, che gioca a fare l'ottimista soltanto per arginare il panico che potrebbe impossessarsi del Belpaese. Ma c'è una notizia peggiore delle altre: se la ripresa non arriva (e non arriverà) lo stipendio calerà del 16 per cento. Il disastro, inoltre, potrebbe crescere di quattro volte fino al 2015, l'anno della fine della crisi (secondo le previsioni del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi). Leggi l'approfondimento di Bruno Villois su Libero in edicola oggi, mercoledì 10 ottobre

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