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La Borsa di Milano è finita in serie BIn 10 anni dal 9° al 20° posto mondiale

Nel 2002 Piazza Affari, con una capitalizzazione di 458 miliardi di euro, era nella top ten. Lo scorso giugno "valeva" 326 miliardi

Matteo Legnani
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E' una borsa sempre più "piccola", quella milanese di Piazza Affari. Continua a perdere posizioni fra le principali borse mondiali e diventa sempre più irrilevante, arrivando a rappresentare solo l'1% della capitalizzazione complessiva delle piazze finanziarie globali. In dieci anni, secondo l'ultima edizione del rapporto 'Indici e dati' dell'ufficio studi di Mediobanca, Borsa Italiana è scivolata dal nono posto al mondo per capitalizzazione, con 458 miliardi di euro nel 2002, alla ventesima posizione a giugno 2012, con 326 miliardi. Un arretramento dovuto principalmente al dinamismo delle piazze   emergenti, al miglior andamento del mercato australiano e di alcuneborse europee,come Svizzera e Spagna, e al consolidamento di mercati come quelli di Stoccolma, Helsinki e Copenhagen. Tanto che negli ultimi anni la borsa di Milano si è vista superare dalle piazze di Cina, Brasile, India, Corea del Sud, Russia, Sud Africa e Taiwan.  Inoltre, la piazza milanese ha registrato una performance deludente. Da fine 2002 Milano è stata l'unica tra le principali 20 borse mondiali a contrarsi in termini di valore (-29%), contro gli incrementi di piazze come Londra (+17%) e Francoforte (+45%) o i balzi dei Paesi emergenti, come Brasile (+675%), India (+608%) e Russia (+596%). E se di conseguenza il peso delle borse delle economie mature si è ridotto dal 92% al 76% del totale, Borsa Italiana è diventata sempre più irrilevante: dal 2,4% del 2002 è scivolata all'1% della capitalizzazione totale dello scorso giugno. Rispetto al Prodotto Interno Lordo, Borsa Italiana, con il 21%, è la meno rappresentativa tra i principali 20 mercati internazionali. 

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