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Fornero e i suoi vice ci tolgono le pensioni e si nascondono

Lucia Esposito
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  Da giorni il quotidiano Libero denuncia il caso delle "pensioni truffa", il caso drammatico dei ricongiunti, oltre 650 mila lavoratori che hanno cambiato lavoro e versato i loro contributi ad enti previdenziali diversi e, che per maturare il diritto alla pensione, dovrebbero "ricongiungere" i loro contributi. Il ricongiungimento era gratuito fino al 2010 quando la legge 122 introdusse l'obbligo di un pagamento. Un conto salatissimo che può arrivare anche a centinaia di migliaia di euro. L'alternativa al ricongiungimento è la totalizzazione dei contributi che invece era e rimane gratuita, in questo modo non si perdono i contributi versati in casse pensionistiche diverse, ma vengono calcolati con il metodo contributivo e non retributivo: gli assegni pensionistici in questo caso si riducono fino a quasi della metà Come scrive Maurizio Belpietro, nel suo editoriale in edicola oggi, venerdì 16 novembre, abbiamo chiesto al ministro Elsa Fornero e i suoi due vice Michel Martone e Cecilia Guerra dei chiarimenti, cerchiamo si sapere per quale motivo dei lavoratori onesti che hanno lavorato tutta una vita versando regolarmente i loro contributi, si trovino adesso nella condizione di dover pagare altre decine di migliaia di euro per ottenere l'assegno mensile. Abbiamo contattato il ministro del Welfare ma non siamo riusciti ad avere una risposta, Michel Martone ha detto che deve documentarsi e ha chiesto tempo, cui siamo rivolti anche all'altra vice della Fornero, Maria Cecilia Guerra la quale ha precisato che il tema delle pensioni non è di sua competenza.     Caos ricongiungimenti leggi il nostro speciale: ecco le storie della disperazione 

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