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Sigarette, Philip Morris apre stabilimento da 500 milioni

Matteo Legnani
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Oggi a Crespellano, alla porte di Bologna verrà smentito un luogo comune che, ultimamente, ha conosciuto una certa diffusione. È la credenza secondo cui i gruppi stranieri in Italia acquistano solo aziende esistenti per prendersi capacità produttiva e quote di mercato. Si astengono, però, dall'investire in nuove attività. Questa mattina ci sarà la dimostrazione che non è vero o che non è sempre vero. La Philip Morris, multinazionale del tabacco proprietaria, fra gli altri del marchio Marlboro, avvierà la costruzione di un nuovo impianto per realizzare sigarette a basso rischio. L'investimento ammonterà a 500 milioni con l'obiettivo di assumere 600 persone quando lo stabilimento, nel 2016, sarà completato. Alla cerimonia sarà presente Matteo Renzi che certamente non poteva sottrarsi alla passerella: un gruppo delle dimensioni della Philip Morris che sceglie l'Italia è un'occasione, che non poteva perdersi. Insieme a lui Filippo Taddei, responsabile economico del Pd e il presidente di Confindustria Emilia Romagna, Maurizio Marchesini. Ospiti meno graditi un gruppo di attivisti della Fiom, di Sel e di ex appartenenti alla Lista Tsipras che annunciano una iniziativa di protesta dopo l'approvazione del la riforma del lavoro. Una dimostrazione, casomai servisse ancora, che, a sinistra, l'ideologia attenua le intelligenze. Organizzano uno sciopero sul piazzale di un'azienda che sta investendo e promette nuove assunzioni. Il nuovo impianto sorgerà accanto allo storico stabilimento di Zola dove la Philip Morris produce filtri. A Crespellano verranno realizzate sigarette che non bruciano tabacco ma lo riscaldano allo scopo di diminuire i danni alla salute. Un risultato ottenuto dopo anni di ricerche e di investimenti. Usciranno ogni anno 30 miliardi di sigarette, il 6 per cento del mercato europeo. A differenza delle sigarette elettroniche, in quelle realizzate con la nuova tecnologia rimarrà il profumo del tabacco. In pratica le nuove sigarette saranno inserite in una specie di penna stilografica vuota all'interno, che serve a creare il vapore da aspirare. In quasi tutti i paesi del mondo le offensive salutiste e le misure legislative, oltre che fiscali, hanno portato a un declino del numero di fumatori. Le vendite delle Marlboro, ad esempio, la marca di punta della Philip Morris, sono scese l'anno scorso del 4 per cento. Nel primo trimestre di quest'anno il fatturato è calato del 12 per cento, anche per effetto del rafforzamento del dollaro. Le speranze di rilancio sono affidate alla nuova tecnologia e all'impianto che sorgerà a Bologna. Tutto questo, però, a sinistra non conta. di Nino Sunseri

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