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Pensioni, il governo studia un tetto per quelle alte

Ignazio Stagno
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Ancora un'altra riforma sulle pensioni. Questa volta nel mirino del governo c'è la legge Fornero. Ricordata come una sorta di piaga per tutti i pensionati, nelle pieghe favorisce alcune categorie. I privilegiati della legge Fornero sono i magistrati, i docenti universitari e i funzionari dello Stato che in futuro saranno titolari di un assegno d'oro per quanto riguarda le pensioni. Il governo ha deciso di intervenire per fissare un tetto al suo futuro assegno. La correzione alla riforma Fornero sarà inserito con un emendamento alla legge di Stabilità, ma con tutta probabilità sarà calibrato per evitare effetti collaterali negativi per coloro che per effetto della stessa riforma - ed in particolare all'abolizione della pensione di anzianità - sono stati costretti a restare al lavoro più di quanto avrebbero desiderato.  Tetto sulle pensioni d'oro - Il ritocco alle regole pensionistiche con le quali sono stati messi in sicurezza i conti della previdenza, nasce da una segnalazione dell'Inps ed è fortemente voluto dalla presidenza del Consiglio, che sarebbe pronta a muoversi anche senza attendere una precisa quantificazione degli effetti finanziari da parte della Ragioneria generale dello Stato. Nello specifico, si parla di una modifica che introduca un vero e proprio tetto massimo per le pensioni più ricche. Pertanto, per quei lavoratori che decidono di rimanere in servizio fino ai 75 anni nonostante abbiano raggiunto i 40 anni di anzianità contributiva, il limite all'assegno pensionistico non sarà superiore all'80% del valore dell'ultimo stipendio e, quindi, senza un incremento progressivo della pensione.  

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