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Petrolio, per la prima volta dal 2009 sotto i 60 dollari al barile

Mirko Mazzola
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Continua il calo del petrolio a New York, sceso anche sotto il 60 dollari al barile per la prima volta dal 2009. Le quotazioni hanno perso lo 0,66% dopo aver aperto con una flessione dell'1,07%. Il segretario al Tesoro americano, Jack Lew, è però tranquillo, in quanto non prevede un calo della produzione di petrolio come conseguenza del crollo dei prezzi, anzi lo ritiene un dato positivo per l'economia. A confermare questa teoria le dichiarazioni della IATA, Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, che prevede per il 2015 una riduzione del 5% delle tariffe. Infatti, il rafforzamento del PIL mondiale congiunto con il crollo del greggio frutterebbe alle compagnie profitti da oltre 20 miliardi di euro, rispetto ai 16 del 2014. Inoltre, c'è da tener presente che grazie alla crescita delle vendite al dettaglio Usa, che a novembre hanno fatto registrare un 0,7% a fronte di uno stimato 0,2%, anche i mercati azionari del Vecchio Continente, chiudono recuperando sulla scia di Wall Street. Peggiori delle attese invece, le nuove statistiche sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione: 294mila contro i 285mila attesi dagli addetti al settore.

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