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Così la Merkel ha fregato Draghi e l'Italia

Lucia Esposito
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Al di là degli immediati benefici dei 1.000 miliardi di euro in arrivo dopo la decisione della Bce di Mario Draghi (si spera in una ripresa dei consumi)  questa decisione - scrive Federico Fubini su Repubblica - potrebbe sul lungo periodo, trasformasi in un "peso" per i Paesi meno forti dell'Europa. E questo perché non c'è condivisione di bilancio e il rischio di insolvenza di Stato è stato rinchiuso nei silos nazionali. Il messaggio (neanche troppo implicito) è che si crede che quel default possa davvero avvenire. "La Bundesbank è riuscita a segregare tutti i bond sovrani più vulnerabili entro le rispettive banche centrali": è chiaro quindi che ai mercati è passato il senso di questa decisione, cioè che perfino la Banca Centrarle Europea non si fida del debito italiano. In caso di  crisi del debito sovrano, il singolo Stato dovrà ricapitalizzare la propria banca centrale, anche se per farlo potrà accedere ai programmi di aiuto comunitari. L'Europa ha dimostrato ancora una volta di non avere un'unica politca economica, fiscale e monetaria.  La fregatura - Quindi, fa notare Fubini, passata l'euforia per l'ondata di liquidità in arrivo, gli investitori non possono non ripensare che l'Eurotower preferisce stare alla larga dal debito dei vari Paese. Inclusa l'Italia. Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco lo ha capito perfettamente, ma alla fine non ha votato controla decisione  anche perché il consenso era talmente ampio che non c'è stato un vero e proprio voto. Dalle indiscrezioni è emerso che Visco si era opposto a questa soluzione, ma alla fine ha prevalso la linea tedesca: niente solidarietà, nessuna disponibilità ad "accolarsi" i debiti altrui. 

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