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Pro e contro: la rassegna stampa sul "bazooka" di Mario Draghi

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Matteo Legnani
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Una rassegna stampa delle prime pagine dei grandi giornali mostra reazioni contrapposte sul "Quantitative easing" varato ieri dal governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi. Il più appitattito nelle lodi alla Bce è il quotidiano torinese La Stampa, che in prima pagina piazza ben tre titoli entusiasti: "Adesso niente alibi per la ripresa" come se già il bazooka di Draghi fosse sufficiente da solo a spazzare via la crisi; "Così il credito sarà più facile" che mostra una spropositata fiducia nel mondo bancario italiano; "Padoan: bene per la crescita". Le perplessità relative all'80% dei rischi che sarà in carico alle banche centrali dei singoli Paesi sono confinate a un'occhiello. Double face il giudizio de La Repubblica che in prima pagina, nell'editoriale firmato da Federico Fubini, esprime tutte le perplessità su QE espresse dal governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, ma a pagina 4 titola: "Prestiti, esportazioni e debiti meno cari, così l'operazione Bce rianimerà l'economia". Per Il Messaggero di Roma, "SuperMario l'italiano batte Bruxelles per coraggio", ma "Berlino vince sulla condivisione di eventuali perdite". Sul Corriere della Sera l'editoriale di Danilo Taino spiega che quello di Draghi è "Il coraggio che ci vuole" e l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni dice che "è la vittoria dell'Europa". Il Giornale invece avverte: Non sono Eurobond. E senza le riforme l'Italia tornerà nel caos".

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