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Banche: Indipendenza Veneto, no soldi pubblici in rimborsi obbligazionisti (2)

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(AdnKronos) - "Ricordo che mia nonna andava a ritirare la pensione alle poste; del ricevuto, non avanzava un granché, e se avanzava, 'metteva nel libretto' che le poste medesime le fornivano. Mi diceva che almeno lì erano al sicuro. Saggezza contadina che si è persa? - sottolinea Guadagnini - Tra l'altro, uno dei motivi (ovviamente non il principale) per i quali queste banche sono andate in crisi è che offrivano rendimenti 'altini' rispetto alla media del mercato; rendimenti dei quali nessuno ha offerto la condivisione, quando le cose andavano bene. E ancora, se devo dirla tutta, quando si entra in un supermercato si comprano i prodotti che si conoscono dei quali si ha bisogno; se si prova ad acquistarne uno nuovo, si mette in preventivo che possa non andare bene. Dovrebbe essere così, a maggior ragione, quando ci si avventura nel mercato dei prodotti finanziari. Per fortuna, mi risulta che la gran parte dei veneti ragioni in questo modo". "Tra l'altro, quando si comprano questi prodotti, deve venire sempre chiesto, dal proponente, se si ha la preparazione necessaria per trattarli. Non dovrebbe essere difficile, allora, verificare quando c'è stato raggiro, nel qual caso, deve risponderne il 'raggirante'. Negli altri casi, i soldi pubblici devono essere impiegati in un altro modo; magari sostenendo i redditi di chi è senza lavoro. In effetti, la costituzione dice che l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro; è quindi dovere dello stato rispondere se manca il lavoro, non se le banche falliscono", spiega il consigliere veneto. " Immancabile, si è scatenata la corsa di molti 'politici' alla solidarietà nei confronti dei malcapitati clienti truffati; non credo sia un atteggiamento proficuo, in quanto ciò che possiamo fare è proprio ciò che va evitato, ovvero - ripeto - usare soldi pubblici per ripianare perdite di investimenti finanziari sbagliati - conclude - Per il resto, la politica, non ha competenze di sorta, allora evitiamo di occuparci di problemi che non possiamo risolvere e concentriamoci su quelli che non abbiamo ancora risolto".

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