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Così nel 2016 il Fisco ci massacrerà: quanto crescono (ancora) le tasse

Andrea Tempestini
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Le tasse calano? Nient'affatto. Gli annunci di Matteo Renzi vengono smentiti dai fatti: nel 2016 la pressione fiscale crescerà ancora. È quanto emerge da un'analisi de lavoce.info, il sito fondato da Tito Boeri, oggi al vertice dell'Inps. Viene esaminata la nota tecnico-illustrativa fornita dalla Ragioneria generale dello Stato, in cui c'è scritto nero su bianco che le entrate pubbliche complessive, nelle stime dell'esecutivo, sono destinate a salire di 10,56 miliardi nel 2016, poi di altri 20,7 miliardi nel 2017 e, infine, di ulteriori 25 miliardi nel 2018. Insomma, tra tre anni lo Stato si prenderà 56 miliardi di euro in più rispetto ad oggi. Questa discrepanza è dovuta a due fatti. Il primo: i tagli (in particolare quello della Tasi) non sono sufficienti a ridurre le entrate, ma semplicemente mitigano la voracità fiscale dello Stato. Il secondo: in assenza di un massiccio ridimensionamento delle spese non si può pensare a un reale abbassamento del carico fiscale. Tutto il contrario: nel 2016 le uscite dello Stato cresceranno ulteriormente (altri 9 miliardi in più), fino a raggiungere un totale pari a 840,6 miliardi di euro. E, di conseguenza, noi pagheremo, sempre di più.

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