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Stangata sul controesodoBenzina verso i due euro al litro

Lucia Esposito
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L'incubo dei due euro al litro si abbatte sui vacanzieri di fine estate. Sarà la prospettiva di una possibile guerra in Siria, ma a far schizzare verso l'alto i prezzi del carburante (è il quarto rincaro consecutivo da quest'anno) è anche il possibile aumento dell'Iva e le clausole di "salvaguardia" che il governo ha inserito nella legge sull'abolizione della tassa sulla prima rata per cautelarsi nel caso in cui il gettito da alcune misure sarà inferiore a 1,5 miliardi: aumenteranno infatti le tasse sulla benzina e acconti Ires e Irap. Secondo i dati riportati da  Quotidiano Energia e Staffetta Quotidiana, la verde arriva oltre 1,88 euro al litro e il diesel 1,77 euro nei distributori Eni (+0,8 centesimi il rincaro nel weekend), con aumenti anche per Ip, Q8 (con il picco di 1,776 sul diesel) e TotalErg.  Il "nodo" Imu - E proprio di Iva ha parlato il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta: "L'aumento dell'Iva "non si può evitare per sempre".  Secondo lui  è "l'Europa che ci chiede di spostare la tassazione dalle persone alle cose". Intervenendo a "Nove in punto" su Radio 24, l'esponente dell'esecutivo ha sottolineato che "entro fine mese va trovato un miliardo di euro" per evitare l'aumento dell'Iva che "nell'immediato comporterebbe delle complicazioni".  La reazione del Codacons alle dichiarazioni di Baretta non si è fatta aspettare :  "A Baretta", afferma l'organizzazione di consumatori in una nota, "evidentemente sfugge che è la Costituzione italiana che gli chiede di non aumentare l'Iva ed in particolare l'art. 53 della Costituzione, il più violato in questi ultimi 20 anni, secondo il quale il sistema tributario dovrebbe essere 'informato a criteri di progressivita” e non basato su imposte proporzionali, e quindi per loro natura inique, come l'Iva" La reazione dei consumatori -  "Puntualmente, come succede nei grandi esodi, il prezzo della benzina aumenta e ciò ormai non dovrebbe più fare notizia, anche se le istituzioni dovrebbero maggiormente verificare e controllare". L'accusa è di Federconsumatori che aggiunge: "Assistiamo in questa ultima settimana ad una variazione di prezzo in aumento di quattro, cinque centesimi al litro con punte anche di sei-sette centesimi. Ribadendo che tutto ciò non è assolutamente giustificato, visto che, per quanto riguarda la quotazione internazionale del petrolio è solo di qualche giorno fa e quindi un adeguamento all'insù si verifica con velocità della luce, cosa inammissibile e comunque le stesse quotazioni sono oggi in discesa, gli automobilisti pagheranno in più per ogni pieno di benzina di 50 lt circa tre euro. Se questi aumenti non dovessero rientrare si tratta di una stangata per gli automobilisti di 72 euro annui e con un esborso complessivo, solo per la benzina, di 72 milioni di euro ogni mese pari a 864 milioni di euro nell'arco dell'anno". Da qui la richiesta: "Ed allora, ancora una volta ci chiediamo: primo, una attenta vigilanza delle responsabilità istituzionali a partire al Ministero delle Sviluppo Economico, secondo, una seria razionalizzazione e modernizzazione dell'intera filiera petrolifera, anche attraverso l'apertura di vendita presso i grandi centri commerciali e la distribuzione no-logo".   

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