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Bce: "Italia, a rischio gli obiettivi sul deficit"

L'Eurotower: "Eurozona in graduale ripresa". Ma sul Belpaese: "I target sul deficit non verranno raggiunti, la produzione industriale sempre in calo"

Nicoletta Orlandi Posti
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Secondo la Bce, le economie dell'Eurozona sono in "graduale ripresa" con un "lento recupero del prodotto" atteso per il resto del 2013. Nel suo bollettino, la banca centrale europea premette che la politica monetaria che "resterà accomodante finché necessario". Per quanto riguarda l'Italia, però, tutto questo ottimismo non c'è: il peggioramento del fabbisogno dovuto soprattutto al rimborso dei debiti verso le imprese (salito a 51 miliardi a luglio 2013 dai quasi 28 del luglio 2012), "mette in risalto i rischi crescenti per il conseguimento dell'obiettivo di disavanzo" al 2,9% del Pil per il 2013.  Entrate troppo basse - L'istituto di Francoforte ricorda che "in agosto il governo ha annunciato, per l'anno in corso, l'abolizione della prima rata dell'imposta sulle abitazioni principali di proprietà. Il mancato gettito (pari a 2,4 miliardi di euro circa, ossia lo 0,1 per cento del Pil) sarà compensato mediante un contenimento della spesa e maggiori entrate". "Sempre in agosto", prosegue la Bce, "il parlamento ha deciso di rinviare di tre mesi, al 1 ottobre, l'aumento di 1 punto percentuale dell'aliquota ordinaria dell'Iva. Le inferiori entrate dovute a tale rinvio saranno bilanciate da maggiori accise su alcuni prodotti e da imposte dirette temporaneamente più elevate". "Infine", ricorda ancora Francoforte, "è stato convertito in legge il "Decreto del fare", che prevede una serie di misure intese ad accrescere gli investimenti in infrastrutture, semplificare le procedure burocratiche, aumentare il credito alle imprese (soprattutto alle piccole e medie imprese) e migliorare l'efficienza della giustizia civile". Cala la produzione - Se a tutto ciò si aggiungono i dati resi noti dall'Istat sulla produzione industriale appare chiaro che la situazione italiana è ancora lontana dall'auspicata ripresa. La produzione industriale torna infatti a scendere su base mensile. A luglio è stato segnato un ribasso dell'1,1%, peggior calo congiunturale dal giugno 2012. Sul fronte annuo la contrazione è stata invece del 4,3% (corretta per effetti calendario). La produzione industriale a luglio segna su base annua perdite su tutti i fronti, tranne il tessile. Lo rileva l'Istat in base a dati corretti per gli effetti di calendario. I comparti che registrano i cali maggiori sono legno, carta e stampa (-11,1%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,6%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (-8,4%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,3%). In controtendenza solo le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+2,3%).

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