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Tassa sulla casa, ecco a chi conveniva pagare l'Imu

La nuova Tasi penalizza chi ha figli e chi ha case piccole: leggi tutti i calcoli

Lucia Esposito
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Al di là dei tecnicismi, in questi giorni la domanda che rimbalza a proposito delle tasse sulla casa è una sola: ma era meglio l'Imu di Monti o la Tasi di Letta? Risparmio o spendo di più? Milioni di italiani vorrebbero conoscere la risposta a queste domande. Semplificando possiamo dire che l per chi ha tanti figli  e la casa piccola era meglio l'Imu. Perché la tassa montiana prevedva le detrazioni per la prole che adesso sono state tolte L'Imu, inoltre, conveniva anche a chi possiede le case piccole perché se tutti i dettagli trapelati finora sulla legge di Stabilità saranno confermati, la Tasi colpirà più pesantemente i proprietari di abitazioni più modeste.  Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, la Tasi sulle abitazioni popolari sarà più cara rispetto all'Imu sulla prima casa pagata nel 2012; più in generale, la nuova tassa rischia di penalizzare i proprietari che maggiormente beneficiavano dell'abbattimento dell'Imu grazie alla detrazione base (200 euro) e quella ulteriore di 50 euro per ogni figlio residente. Lo studio è stato fatto prendendo in esame alcune tipologie abitative come le A2 (civili), le A3 (tipo economico) e le A4 (tipo popolare).  Non solo. Bisogna considerare che tocca i comuni imporre l'aliquota che può variare dall'un per mille al quella massima del 2,5%. In generale, al netto delle considerazioni sui figli e sulla metratura dell'abitazione bisogna considerare le scelte che faranno i sindaci delle diverse città. Ma, considerato che quasi tutte le casse comunali hanno bisogno di ossigeno perché i conti sono in rosso, c'è da aspettarsi il peggio. Uno spazio di manovra a disposizione dei Comuni che si tradurrà in 105 euro a famiglia con aliquota base, fino a 262 euro in media con aliquota massima. Ma questo vale solo per la Tasi. Poi c'è la nuova Tarsu, la Trise.  La tassa sui rifiuti - "Per quanto rigarda la Trise, la nuova Tarsu che entrerà in vigore  nel 2014, un proprietario di prima casa subirebbe un aggravio di  imposta rispetto al 2013, ma pagherebbe di meno rispetto al 2012". Lo   afferma la Cgia di Mestre sulla base di calcoli realizzati  dall'Ufficio studi considerando i parametri relativi alle diverse   annualità.   Infatti, per l'anno 2012, l'importo del servizio di asporto  rifiuti e dell'Imu sostenuto da un proprietario di prima casa mentre  per il 2013 si è considerato solo l'importo della Tares (tassa sui   rifiuti), comprensivo della maggiorazione di 30 centesimi al metro  quadrato. Infine, per l'anno 2014, la Cgia ha calcolato l'esborso   derivante dall'Introduzione della Trise, la nuova tassa che dovrebbe  essere composta dalla somma della Tari (ex Tarsu/Tia/Tares) e della   Tasi (tassa sui servizi indivisibili) che in queste simulazioni   abbiamo ipotizzato con aliquota all'1 per mille.  Primo caso - Il risultato è che su una abitazione di tipo civile (categoria   A2), con una superficie di 114 metri quadrati (valore medio nazionale)  e una rendita catastale di 625 euro, nel 2014 il proprietario dovrebbe  versare 369 euro (264 euro di rifiuti più 105 euro di Tasi). Ovvero,  71 euro in più rispetto al 2013, ma 147 euro in meno di quanto pagato  nel 2012. Se si tiene conto anche della composizione familiare, il   beneficio rispetto al 2012 diminuisce al crescere del numero dei   figli, in quanto l'Imu prevedeva una detrazione di 50 euro per ogni   figlio residente. Paga di più anche chi ha figli.  Secondo caso - Nel caso di una abitazione di tipo economico   (categoria A3) con una superficie di 80 metri quadrati e una rendita  catastale di 423 euro, nel 2014 il proprietario potrebbe pagare 257  euro (186 di rifiuti e 71 euro di Tasi). Vale a dire 47 euro in più  rispetto al 2013 e 35 euro in meno di quanto dovuto per il 2012. Se si  tiene conto della composizione familiare, emergono sempre degli   aggravi rispetto al 2012: con un figlio pagherebbe 15 euro in più,  con due avrebbe un aggravio di 65 euro e con tre addirittura di 81   euro.  “Se fosse confermato l'impianto della Trise, così come abbiamo  avuto modo di leggere nella bozza circolata in queste ore - dichiara   il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - rischiamo di fare   entrare dalla porta quello che abbiamo lanciato dalla finestra.   Insomma, dopo esserci liberati dell'Imu sulla prima casa, con la Trise  corriamo il pericolo di ritrovarci una nuova patrimoniale che in   questo caso colpirebbe, a differenza di due anni fa, anche gli   inquilini”.

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