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De Benedetti e la ricetta per uscire dalla crisi: serve una patrimonaiale

Lucia Esposito
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Nel suo articolo su Libero, in edicola oggi mercoledì 23 ottobre, Filippo Facci spiega le ragioni per cui Silvio Berlusconi piace nonostante la condanna per frode fiscale. Secondo la firma di Libero accade sostanzialmente perché il Cav combatte lo Stato oppressore, (clicca qui e leggi l'articolo integrale di Facci) Proprio oggi sul Sole 24 Ore Carlo De Benedetti indica la sua strada per uscire dalla crisi. L'Ing. non  ha dubbi, lo scrive nero su bianco che la strada per uscire dalla crisi che attanaglia l'Italia è imporre una patrimoniale "sulle rendite improduttive". Insomma, seve una patrimoniale. In un commento sul Sole 24 Ore, l'Ingegnere non ha dubbi: "Seve un abbattimento massiccio e generalizzato delle imposte sul lavoro, sulle persone fisiche e sulle società. Un intervento radicale nell'ordine di molti punti percentuale sulle aliquote". Per De Benedetti la ricetta è solo una, non esiste nessuna strada alternativa: "Una forte tassazione permanente sui patrimoni". Poi la spiegazione: "Non si tratta evidentemente di tassare la prima casa a chi ha un modesto appartamento di periferia. Così come andrebbero esclusi i strumentali delle imprese. Si tratta piuttosto di spostare il peso del fisco dalla produizione e dal lavoro alla rendita improduttiva. In Italia il 10% delle famiglie detiene oltre la metà della ricchezza patrimoniale, cioè oltre 4mila miliardi. E' su questa base imponibile che si dovrebbe incidere". Una proposta che l'Ingegnere aveva già fatto quattro anni fa anche se all'epoca non aveva usato apertamente la parola patrimoniale. Lui la spiega così: "Era un'accortezza determinata da un dibattito e da una situazione politica che suggeriva qualche prudenza. terminologica". Oggi, invece, sostiene De Benedetti, si deve e si può parlare apertamente di patrimoniale.               

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