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Sergio Marchionne, dopo la morte del Ceo arriva lo sfregio per l'Italia: non ci sono più top manager italiani

Gino Coala
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Dopo la morte di Sergio Marchionne, l'organigramma che si è andato a creare nella galassia di Fca ha dato un segnale forte e chiaro su quale direzione abbia preso il gruppo della famiglia Agnelli. Nelle prime file del management Fca non c'è più traccia di un solo italiano. L'ultimo ancora in sella era Alfredo Altavilla, Ceo per l'Europa, e quindi anche per l'Italia, ritenuto tra i più vicini al compianto Marchionne. Altavilla si è dimesso subito dopo aver realizzato che non sarebbe stato nominato lui come erede del Ceo Fca, una rottura che ha segnato il passo anche per le successive nomine interne. Leggi anche: Marchionne, la bomba di Panorama: svelato il segreto della sua malattia Dopo Marchionne, il gruppo si è affidato alla gestione di Mike Manley, ex Jeep. Alla Ferrari è andato Louis Camilleri, che di italiano ha solo il cognome. L'ultimo solo in ordine di tempo è Hurbertus M. Muehlhaeuser, scelto come nuovo ad di Cnh Industrial, subentrato al posto di Derek Neilson, già a sua volta Ceo a interim dopo le dimissioni di Richard Tobin.

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