Agricoltura: i mille usi della canapa, in Veneto è già filiera green
Padova, 20 set. (AdnKronos) - Le nuove frontiere del florovivaismo guardano al benessere e alla qualità della vita. E' una nuova cultura che parte da una pianta antica e riportata in auge dagli agricoltori, la canapa. Facile da coltivare, ecosostenibile perché non richiede particolari trattamenti e nemmeno l'irrigazione, in grado di fornire prodotti per gli usi più disparati, dal benessere alla salute, dall'alimentazione all'edilizia. La coltivazione della canapa sta conoscendo un significativo sviluppo anche nella nostra regione, dai 197 ettari nel 2017 ai quasi 300 di quest'anno, proprio per la versatilità e per la sostenibilità ambientale che ben si adatta alle caratteristiche delle nostre campagne. Coldiretti sta coordinando lo sviluppo della filiera della canapa con centinaia di agricoltori, concentrandosi in particolare sugli aspetti legati alla salute, alla nutrizione e al benessere. Per questo Coldiretti Veneto, insieme a Ecohemp, nell'ambito dell'iniziativa Impresa Inn-Formata e in occasione di Flormart, propone il convegno al Pad. 11 di Padova Fiere alle ore 10.00 di domani 21 settembre a cui interverranno Patrizia Brigidi del dipartimento di Farmacia e Biotecnologia dell'Università di Bologna, il chirurgo Sergio Barbieri, Iolanda Manzo per la ricerca e utilizzo dei cannabinoidi e Alessandro Di Paolo docente di strategia d'impresa e marketing. I lavori moderati da Alessandra Sartori, saranno aperti da Massimo Bressan Presidente di Coldiretti Padova e chiusi da Daniele Salvagno numero uno di Coldiretti Veneto. Il Consigliere Regionale Nazzareno Gerolimetto, firmatario della legge per la promozione della filiera della canapa, illustrerà il testo del provvedimento. In primo piano soprattutto le interessanti applicazioni della canapa in ambito terapeutico e nel vasto settore del benessere e della cura della persona. Gli esperti confermano le benefiche proprietà della canapa, grazie ai numerosi principi attivi che contraddistinguono questa pianta per decenni ignorata e quasi dimenticata ma ora protagonista delle colture alternative che contribuiscono a rilanciare l'agricoltura e a fornire prodotti ecosostenibile e naturali.