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Paolo Becchi e la truffa dello spread: "Vi spiego perché per colpa dell'euro l'Italia è nel mirino"

Giulio Bucchi
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Lo "spread" sfora il 3%, il livello più alto in 5 anni. Cosa significa? Significa che lo Stato italiano quando vende un BTP (a 10 anni) paga un 3% di più di quello tedesco. I BTP a 2 anni sono schizzati al 2,1% e quelli a 10 anni al 3,4%, per cui se rimangono a questi livelli il costo addizionale del debito nei prossimi mesi sarà un 6 mld di più. L' economia italiana è semplice, se scendono i valori dei titoli di Stato e lo spread sale, soffrono i bilanci delle banche (che sono piene di titoli di Stato per circa 400 miliardi). E le banche allora stringono il credito perché devono segnare a bilancio perdite che riducono il loro capitale. Le banche hanno già ridotto, dal 2008, il credito alle imprese da 910 mld a 790 mld e negli ultimi anni hanno aumentato solo il credito al consumo e i mutui, ma non quello alle imprese, specie medie e piccole. Di conseguenza la maggior parte delle imprese italiane che sono piccole e medie restano in difficoltà. Leggi anche:  "Cosa sarebbe successo con Savona". Becchi polverizza Tria (e Mattarella) Ma perché aumenta tanto il costo del debito italiano visto che l' inflazione è sempre intorno all' 1,4% in Italia e la BCE tiene i tassi di interesse di riferimento a zero? Perché il mercato pensa ora che ci sia un rischio di default sui BTP. Questo rischio di default viene quantificato tramite i famosi "Credit Default Swap", cioè i derivati che assicurano sul default nei prossimi 5 anni dell' Italia. Sono dei derivati che compra chi vuole scommettere che l' Italia non ripagherà i BTP e hanno una quotazione che implica una probabilità del 21% che lo Stato non ripaghi i BTP. Ha senso tutto questo? No, non ha alcun senso. È solo un gioco speculativo. Ma uno Stato privo di sovranità monetaria che per finanziarsi si rivolge ai mercati è soggetto a questo meccanismo. Insomma, attenti al lupo. Gli strumenti per difendersi ci sono. Ieri su questo giornale li abbiamo illustrati. In breve: emettere CCT riservati a famiglie italiane con un premio dell' 1% e, aggiungiamo ora, ripagare i BTP in crediti fiscali in caso di default.

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