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Flavio Briatore, l'affare che fa finire un'epoca: a chi vende il Billionaire, cosa farà ora

Gino Coala
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Flavio Briatore cerca un alleato per il Billionaire senza escludere la possibilità di cedere tutto il gruppo. Così, dopo la prima operazione con il fondo di Singapore Bay Capital nel 2013, l' imprenditore piemontese è di nuovo alla ricerca di alleati senza escludere la possibilità di vendere tutto. Una scelta abbastanza naturale considerando l' età (quasi 69 anni) e l' assenza di eredi: Nathan Falco nato dal matrimonio con Elisabetta Gregoraci ha otto anni e la paternità di Leni, figlia della top model Heidi Kulm è piuttosto controversa. Secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore il mandato è stato affidato a Mediobanca e la trattativa potrebbe chiudersi per la fine dell' anno. Piazzetta Cuccia nei giorni scorsi avrebbe mandato in giro il dossier sul quale, stando alle indiscrezioni, avrebbero già manifestato interesse i francesi di Lvmh. Leggi anche: Briatore: "Gilberto Benetton vittima di un linciaggio senza precedenti per il ponte Morandi" MADE IN ITALY Il gruppo guidato da Bernard Arnault non è certo nuovo a incursioni nel mondo del lusso Made in Italy. Alcuni dei marchi di punta della costellazione si chiamano Bulgari, Fendi, Loro Piana, Emilio Pucci e Acqua di Parma. Fra l' altro la diversificazione nel mondo della tavola e dell' intrattenimento è cominciata proprio a Milano con l' acquisizione della storico marchio Cova di via Montenapoleone a Milano. E Briatore era tra gli invitati all' inaugurazione del nuovo corso. L' eventuale operazione sul Billionaire da parte di Lvmh, che tra i marchi ha Louis Vuitton, sarebbe un passo importante su questa nuova frontiere di business e ruoterebbe interamente sul Made in Italy. Il perimetro dell' operazione riguarda il Sumosan Twiga di Londra, il Billionaire di Dubai, il Cipriani di Montecarlo e i Twiga di Montecarlo e Forte dei Marmi (struttura della quale è azionista anche Daniela Santanchè). Un business che, secondo indiscrezioni, lo scorso anno ha generato un margine operativo di 25 milioni. Difficile, comunque avere un quadro completo della situazione considerando che ogni locale fa capo ad una società diversa e, quasi sempre, anche i soci sono differenti. LA CESSIONE L' eventuale cessione totale sarebbe una novità assoluta considerando che finora Briatore ha sempre tenuto un ruolo di primo piano in tutte le aziende a marchio Billionaire, Twiga e Cipriani. Il desiderio di non uscire subito di scena non troverebbe ostacoli in casa Lvmh che, almeno per il primo periodo dopo l' acquisizione del marchio, lascia volentieri la gestione alla vecchia proprietà: è successo con Francesco Trapani per Bulgari, con i fratelli Loro Piana e ultimamente con la famiglia Cova. Dal perimetro della vendita restano fuori alcune attività. Innanzitutto l' abbigliamento visto che la griffe Billionarie Couture già due anni fa è stata ceduta allo stilista Philippe Plein (51%) e al gruppo Percassi (22%). Briatore si è tenuto il resto. Fuori anche le imprese immobiliari e turistiche in Africa. Il resort di Malindi già finito mesi fa sul mercato senza successo visto il tracollo turistico del Kenya. di Nino Sunseri

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