Pernigotti: azienda conferma chiusura Novi, governo convocherà Toksoz/Adnkronos
Roma, 15 nov. (AdnKronos) - Trattativa tutta in salita per scongiurare il rischio di chiusura dello stabilimento di Novi Ligure della Pernigotti, lo storico marchio del cioccolato piemontese, ceduta ai turchi del gruppo Toksöz nel 2014. Al termine dell'incontro al ministero dello Sviluppo economico l'azienda conferma la sua intenzione di chiudere lo stabilimento in provincia di Alessandria e di voler "esternalizzare le attività produttive del sito di Novi Ligure" anche se assicura "unicamente presso il territorio nazionale". Il Governo dal canto suo convocherà la proprietà turca per cercare una soluzione. A rischio sono oltre 250 lavoratori: 100 dipendenti, 150 tra stagionali e interinali e 20 lavoratori del settore commercio. "Il tavolo va avanti ma solo se viene la proprietà turca ed è per questo che è il presidente del consiglio, Giuseppe Conte convocherà la Pernigotti e la proprietà turca, la Toksoz", sottolinea il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio al termine del tavolo al dicastero di via Molise al quale hanno partecipato anche il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Durigon, l'Assessore al Lavoro della Regione Piemonte Giovanna Pentenero, del Sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere e le organizzazioni sindacali. Alla proprietà turca, rileva ancora Di Maio, "spiegheremo che il marchio Pernigotti e il sito sono uniti. Se la proprietà turca non vuole investire nello stabilimento di Novi Ligure allora deve dare totale disponibilità all'utilizzo del marchio e noi ci impegneremo a trovare nuovi soggetti interessati", sottolinea Di Maio. Pernigotti, aggiunge, "è un marchio del made in Italy", fondato proprio a Novi Ligure nel 1860. "Se esiste lo dobbiamo alla tradizione del territorio e ai suoi lavoratori. Sono i lavoratori che hanno creato questo marchio e lo hanno fatto diventare grande", rileva.