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Giulio Sapelli, altroché boom economico: "Sangue, sudore e lacrime. E quest'anno andrà ancora peggio"

Cristina Agostini
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Sarà un 2019 di "sangue, sudore e lacrime". Giulio Sapelli prevede un anno nero per l'Italia. Altroché boom, come annunciato da Luigi Di Maio. "Siamo di fronte a un rallentamento del commercio mondiale, che data da ben prima delle guerre commerciali di Donald Trump. La Cina ha smesso di crescere da anni e ora anche gli Usa stanno rallentando, per non parlare della Germania. E siccome tutta l'economia europea punta esclusivamente sull' export, questa nuova crisi non stupisce", spiega l'economista al Giorno. "Per reagire a una crisi di questo tipo ci vorrebbe un governo serio e forte, non uno che urli e strepiti senza ottenere nulla. L unica possibilità di correggere la direzione dell'economia europea è riportare l' attenzione sulla domanda interna e sugli investimenti. Se i privati non vogliono investire, bisogna che ricominci a investire lo Stato, costruendo le infrastrutture che ci mancano, dalle strade alle ferrovie". Leggi anche: "Nuovo boom, come nei '60". Di Maio la spara, il sospetto: c'è la manina di Casaleggio? E affonda: "Ci siamo illusi, credendo che bastino Google e Amazon a trainare l'economia, e ora la storia ci presenta il conto. Tutti ci ricordiamo quando Tiscali, all'inizio degli anni Duemila, capitalizzava più della Fiat. Tutto sembrava andare per il meglio e si pensava che la globalizzazione avrebbe risolto ogni problema, ma poi c'è stata la correzione. Ora la recessione ci arriva proprio dagli Usa e dalla Cina e vacillano anche i colossi della rete, con il rischio sempre più alto di una maxi-correzione globale. Solo che quella di allora è stata una farsa, mentre quella di oggi potrebbe essere una tragedia".

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