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Mario Monti, l'incubo della patrimoniale per evitare il disastro: il consiglio kamikaze al governo

Gino Coala
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L'ex premier Mario Monti ha una soluzione chiara per risolvere i problemi economici dell'Italia che, nonostante i dati positivi sfornati dall'Istat sull'occupazione in crescita, sono ancora tanti. In un colloquio con il Foglio, il senatore a vita diche che è difficile individuare un qualche elemento di ottimismo per il futuro prossimo del Paese. I segnali che arrivano sull'attuale governo, secondo Monti, assomigliano in modo preoccupante a quelli visti nei mesi che precedettero la crisi del 2011. Leggi anche: Tria, l'avvertimento a Salvini e Di Maio: "Ecco l'unica strada per non aumentare l'Iva" La crescita vicina allo zero che caratterizza l'economia italiana è un problema enorme in vista della prossima legge di Stabilità, secondo Monti. All'orizzonte restano circa 53 miliardi di clausole di salvaguardia da coprire, secondo il senatore a vita a questo punto non ci sarebbe da sorprendersi se il governo introducesse una tassa sui patrimoni: "Non ci sarebbe niente di strano. Una patrimoniale annuale ad aliquota moderata esiste in vari Paesi che consideriamo civili come o più del nostro. Se vogliamo che l'occupazione aumenti, non basta stimolare la domanda, meglio se con gli investimenti che invece scarsegiano. Occorre anche rendere meno pesanti, come avviene in altri paesi, gli oneri fiscali e sociali sul lavoro. Il punto però è un altro, secondo me. Per introdurre un'imposta patrimoniale, ci vuole un governo serio. Serio nel senso che tenga più al bene del paese che al proprio consenso giornaliero nei sondaggi".

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