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Carlo Cottarelli, la mazzata dai mercati e da Bruxelles: "Così rischiamo la recessione"

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Gino Coala
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Lo scivolone di Piazza Affari di ieri dopo l'impennata dello spread è la dimostrazione, secondo Carlo Cottarelli, di quanto sia ancora troppo fragile l'economia italiana per far dormire sonni tranquilli al governo Lega-M5s. Le tegole che cadono sulla testa del premier Giuseppe Conte, oltre che su quelle di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, non sono poche e di scarsa entità. Già la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina "rappresenta un rischio di attacco speculativo - ha detto mr Spending review a Repubblica - Qualsivoglia fattore di indebolimento del ciclo economico mondiale, tipo il rallentamento della crescita americana, farebbe tornare il nostro Paese in recessione. E lo dico in particolare considerando la fase nella quale ci troviamo proprio adesso, perché i dati statistici mostrano che sono solo le esportazioni a trainare la nostra economia, mentre la domanda interna langue. Dunque, una eventuale guerra commerciale sarebbe per noi davvero pesante". Leggi anche: Tria, l'avvertimento a Salvini e Di Maio: "Ecco l'unica strada per non aumentare l'Iva" I guai per il governo non vengono mai da soli, visto che dalla Commissione europea proprio oggi sono arrivate le previsioni, pessime, sull'economia dell'Italia. Bruxelles ha rivisto le stime di crescita leggermente al ribasso nel 2019, rilanciando l'allarme su deficit e debito che possono andare di nuovo fuori controllo. A quel punto l'aumento dell'Iva sarebbe una strada obbligata. Secondo la Commissione Ue, nel 2019 il Pil italiano crescerà dello 0,1% e nel 2020 dello 0,7%. L'Italia resta ultima nella classifica di crescita dei Paesi europei, per quanto le stime di Bruxelles coincidano con quelle messe nere su bianco dal governo nel Documento di economia e finanza nel cosiddetto "scenario tendenziale", nel quale non sono incluse le misure programmate dal governo.

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