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Tassa sul riscaldamento: cresce l'Iva, di quanto aumenteranno gas e Gpl

Caterina Spinelli
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Con il governo giallo-rosso i cittadini italiani subiranno un aumento delle tasse pure sul riscaldamento. Il progetto c'è ed è il decreto clima del ministro dell'Ambiente Sergio Costa. L'articolo che si occupa di fisco prevede la revisione dei sussidi ambientalmente dannosi. Nel lista dei sussidi cattivi c'è anche l'Iva agevolata "per gas metano e Gpl impiegati per usi domestici di cottura e la produzione di acqua calda". Combustibile distribuito tramite reti o in bombole, con una tariffa Iva del 10% invece che del 22%. Regime favorevole che vale solo fino a 480 metri cubi, oltre questa soglia - riferisce Il Giornale - scatta l'aliquota ordinaria. Leggi anche: Tasse, perché rischiamo il tracollo. La verità sul diesel più caro L'agevolazione per i piccoli consumi di gas, si legge nel Catalogo, "incentiva i consumi gas di origine fossile" e dà al consumatore "un segnale di prezzo al ribasso, in controtendenza rispetto all'esigenza" di "promuovere un uso più razionale ed efficiente del gas", secondo il principio del "chi consuma paga". In sostanza l'Iva ridotta disincentiva i consumatori dall'adottare "tecnologie ambientalmente più sostenibili". Il Catalogo fa l'esempio del "solare fotovoltaico per la cottura ad induzione di cibi e il solare termico". Peccato però che queste tecnologie siano ancora troppo costose e poco efficienti. La lista del ministero suggerisce implicitamente di portare l'aliquota dal 10 al 22%. Se verrà applicato alla lettera il decreto del ministero dell'ambiente - cioè un taglio dei sussidi dannosi per l'ambiente del 10% - ci si può aspettare la creazione di un'altra aliquota all'11%. Un rincaro in bolletta dell'1%. Se dovesse invece passare l'idea di passare intere categorie di merci e servizi dalle due aliquote Iva più basse quella ordinaria, ci si può aspettare rincari fino all'11%.

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