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Manovra, i dubbi di Renato Brunetta: "Ci sono pochissime luci e troppe ombre. Cosa non ci torna"

Caterina Spinelli
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Una manovra con "pochissime luci e moltissime ombre". Renato Brunetta liquida così il provvedimento economico che fra poche ore dovrà finire sul tavolo dell'Unione Europea. "Il Governo invierà il Draft Budgetary Plan, ovvero la tabella contenente i saldi della Legge di Bilancio, alla Commissione Europea. Sapremo così finalmente che forma avrà la nuova manovra finanziaria per il prossimo triennio. Una manovra che si presenta già con molti punti di domanda". "Tra le pochissime luci - prosegue il deputato di Forza Italia - ci saranno i risparmi sugli interessi sul debito pubblico, dovuti alla forte riduzione dei rendimenti sui nostri titoli di Stato verificatisi dall'avvento del Governo Conte bis. Risparmi che solo in parte sono dovuti allo 'scampato pericolo sovranista' che gli investitori tanto temevano". Leggi anche: Manovra, detrazioni fiscali nel mirino: tagliate quelle sopra i 100mila euro Per l'economista infatti la riduzione dei rendimenti è dovuta per la maggior parte all'annuncio del nuovo programma di acquisti dei titoli di Stato della Banca Centrale Europea che riprenderà a breve. "Le ombre, invece, sono legate soprattutto alla composizione della manovra - aggiunge - e alla mancanza di coperture. Il Governo ha dichiarato di voler smantellare completamente le clausole di salvaguardia dell'Iva per quest'anno, pari a 23,1 miliardi di euro, effettuare un taglio del cuneo fiscale per almeno 3 miliardi nel 2020 e coprire le spese indifferibili per altri 3,2 miliardi. Il totale delle spese ammonta quindi a circa 30 miliardi". "Eppure - conclude Brunetta - non ci sono delle vere e proprie coperture certe, ma soltanto presunte, peraltro vietate dalle regole comunitarie, con il rischio che il rapporto deficit/Pil per il prossimo anno non sia quello del 2,2% indicato nella Nota di Aggiornamento al DEF ma quasi del 3,0%".

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