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Giuseppe Conte, dopo Ilva guerra anche ad Alitalia. Mossa kamikaze: il governo cade sui Benetton?

Marco Rossi
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 Il premier Conte è ai ferri corti con lo stato maggiore di Atlantia, la holding dei Benetton che gestisce le Autostrade. Giovedì 21 novembre, scrive Il Tempo, il vertice tra il  governo e l'azienda non è stato positivo. Da una parte l'esecutivo, furioso per l'abbandono della trattativa per salvare Alitalia, dall'altra la società concessionaria che ha fatto presente di non poter assicurare la partecipazione nel capitale della new co (la nuova società dalla qual far ripartire il risanamento di Alitalia) senza la garanzia di mantenere le concessioni. Una richiesta interpretata come un velato ricatto al governo che ha risposto con una discreta dose di rabbia. Per approfondire leggi anche: Alitalia, per Atlantia non ci sono ancora le condizioni per l'offerta Il rischio è quello di creare una bomba sociale con il ritorno delle concessioni in mano pubblica con tutte le conseguenze del caso, visto anche l'altra crisi sociale che è il caso dell'ex Ilva a Taranto. Gli elementi, scrive Filippo Caleri,  ci sarebbero tutti. I dossier in mano alla magistratura sui sensori malfunzionanti del ponte di Genova potrebbero tranquillamente motivare una revoca basata sulla necessità di tutelare la sicurezza dei cittadini. Primo dovere di ogni Stato e argomento difficilmente contestabile in una qualunque aula di tribunale.

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