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Draghi detta la linea anti-crisi

"Serve una strategia d'uscita"

Dario Mazzocchi
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Dopo le misure per evitare il peggio, è giunto il momento di progettare una vera e propria strategia di uscita dalla crisi economia. Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, intervenuto a Berlino al Wirtschaftstag 2009. Per Draghi, presidente anche del Financial Stabilty, “ci troviamo ora nel mezzo di una strategia disegnata come risposta alla crisi. Si tratta di una strategia fondata su tre pilastri e c'è un terzo pilastro che dovremmo cominciare a considerare, le strategie di uscita”. Il governatore ha ribadito che comunque “i tempi non sono ancora maturi per l'immediata attuazione di tali strategie di uscita”, ma per lo meno “lo sono per cominciare a progettarle e per riflettere sulle condizioni necessarie alla loro attuazione”. Le nuove strategie - Tra le misure da mettere in cantiere ci sono “l'uscita da politiche di bilancio eccessivamente espansionistiche per gestire la riduzione del debito pubblico e l'uscita dall'attuale orientamento delle politiche monetarie per mantenere l'ancoraggio delle aspettative di inflazione”. Così, ora che “ci troviamo ora nel mezzo di una strategia disegnata come risposta alla crisi”, occorre fare un passo in più: dare “una risposta strutturale e regolamentare che mira a ricostruire un sistema finanziario più robusto e meno soggetto al rischio sistemico”. "Occorrono fiducia e regolamentazione" - “Il nostro lavoro si basa sul ripristino di un sistema finanziario che operi con meno debito e sia più immune dal set di non corretti incentivi alla base di questa crisi”, ha affermato il numero uno di Bankitalia. Per andare avanti occorre comunque chiarezza: “Siamo impegnati a costituire delle precise aspettative sul futuro contesto di regolamentazione. Costituire aspettative stabili circa il futuro assetto consentirà agli operatori di poter assumere decisioni strategiche con maggiore fiducia”. "Ampliare la scelta dei consumatori" - “Dobbiamo mantenere i vantaggi di mercati finanziari globali e integrati”, ha proseguito Draghi. “Partendo da un sistema di istituzioni e mercati globali con norme e pratiche di regolamentazione nazionali, dobbiamo impegnarci per una coerenza internazionale negli standard di regolamentazione che favorisca parità di trattamento tra i diversi paesi”. La regolamentazione è importante, ma “non deve impedire l'innovazione, necessaria per ampliare il processo di scelta dei consumatori e un più ampio accesso al credito. Ma dobbiamo assicurare che l'innovazione non comprometta altri obiettivi, comprese la stabilità sistemica e la tutela del consumatore. La sfida che si presenta ai regulators e agli operatori è, come sempre, quella di trovare il giusto compromesso”.

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