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Casa, vietato pagare l'affitto in contanti

Dal primo gennaio il saldo dei canoni di locazione è possibile solo con metodi tracciabili. Poche le eccezioni. Ecco il nuovo quadro normativo

Andrea Tempestini
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Dal primo gennaio l'affitto non si può più pagare in contanti, nemmeno se il pagamento riguarda una mensilità arretrata, dunque dell'anno precedente. L'obbligo scatta a prescindere dall'ammontare del canone di locazione: in questo caso non vige il tetto di 1.000 euro per il pagamento in contanti previsto dalle norme antiriciclaggio. Così, per pagarsi la casa, è necessario utilizzare qualsiasi mezzo di pagamento in grado di assicurare la tracciabilità: bonifico bancario, assegno bancario noin trasferibile e assegno circolare tra gli altri. Per i pagamenti tramite società o agenzie sarà possibile utilizzare anche il bancomat o la carta di credito. Dubbio sulle sanzioni - L'obbligo riguarda solo il canone di locazione dell'abitazione, e sono quindi esclusi i pagamenti dei canoni di locazione di negozi, uffici e in generale ogni immobile che non abbia destinazione abitativa. Esclusi anche gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. I box auto, se sono una pertinenza dell'abitazione, devono essere considerati al pari di un immobile abitativo: vige dunque l'obbligo della tracciabilità. Anche gli stranieri dovranno effettuare i pagamenti dei canoni con mezzi tracciabili. Per quel che riguarda le sanzioni, il quadro non è chiaro: allo stato delle cose, però, sembrano applicabili le sanzioni relative all'anti-riciclaggio. Così, in caso di violazioni, la sanzione può andare dall'1% al 40% della somma trasferita in contanti.

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