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Crisi: rapporto Cresa, in imprese abruzzesi previsti 1.270 lavoratori in meno

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L'Aquila, 16 feb. - (Adnkronos) - Per il primo trimestre 2014 le imprese abruzzesi prevedono 1.270 lavoratori in meno, saldo tra 3.400 assunzioni programmate e 4.670 'uscite'. Più dei due terzi delle assunzioni (2.330 pari al 69%) avverrà sulla base di contratti di lavoro dipendente e la parte rimanente (31%) con contratti di somministrazione (i cosiddetti 'interinali') e di collaborazione a progetto, e con altre modalità di lavoro indipendente. Lo rileva il Cresa (il Centro Studi delle Camere di Commercio abruzzesi) nel rapporto di febbraio 2014 che analizza i dati di Unioncamere e del Ministero del Lavoro. "E' una situazione particolarmente preoccupante considerando che le 3.400 entrate di lavoratori non riescono a compensare le 4.670 uscite, dovute alla scadenza di contratti, ai pensionamenti e ad altri motivi, per cui ne deriva un saldo occupazionale negativo di 1.270 unità, valore che è risultato triplo di quello pur sempre negativo riscontrato nel primo trimestre del 2013", evidenzia il presidente del Cresa Lorenzo Santilli. Risulta particolarmente penalizzato il lavoro dipendente (-2.010 unità) mentre i saldi sono positivi per le diverse forme di lavoro autonomo. A livello territoriale si nota che il maggior numero di entrate totali riguarda la provincia di Chieti (960) dove si verificherà anche il maggior numero di assunzioni di personale dipendente (630). In nessuna provincia si prevede un saldo positivo.Considerando le sole assunzioni di lavoratori dipendenti, rispetto al I trimestre 2013 si nota una diminuzione a livello regionale di circa il 28%. (segue)

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