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"Economisti come i maghi"

Tremonti: meglio se tacciono

Dario Mazzocchi
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I maghi non esistono solo nelle fiabe e nelle favole per i bambini, o nelle saghe come quella di Harry Potter. Per il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ce ne sono tanti, troppi, anche nell'economia ed è forse arrivato il momento che rimangano in silenzio per un po' di tempo. Dal meeting di Rimini, Tremonti lo ha fatto intendere senza troppi giri di parole. L'arustice divinatore - “La nostra letteratura – ha detto il ministro - è piena di maghi” e ha citato “Merlino, Oz, Harry Potter, Mandrake, Satanic, Mago Otelma. Quello che colpisce è che nessuno di questi ha mai chiesto scusa o ha detto 'ho sbagliato'; hanno sempre sbagliato gli altri”. Come vanno ripetendo gli economisti di fronte alla crisi. “Qui è pieno di gente - ha sottolineato ancora il titolare del Tesoro - che oggi per sopravvivere dice l'opposto di quello che ha detto per anni per vivere. Io non sono un economista e a volte questo mi aiuta”.  Tremonti ha parlato quindi delle riunioni degli economisti come riunioni dove “un arustice divinatore non ascolta un altro arustice divinatore, sembrano riunioni di maghi. Le riunioni degli economisti - ha ribadito - sono proprio questo”. "Perché allora non hanno previsto la crisi?" - Il ministro ha rispolverato per l'occasione anche l'episodio in cui la Regina Elisabetta ha chiesto agli economisti il perché, “se sono tanto bravi non hanno previsto quello che sarebbe successo” con la crisi economica. Da parte sua, ha invece ricordato che dal 1995, come sostengono i suoi libri, aveva previsto che ci sarebbe stato un momento in cui la globalizzazione avrebbe causato una crisi economica. “Ho sempre pensato che ci sarebbe stata una crisi economica causata dalla globalizzazione. Era impossibile prevedere in che giorno e che in modo si sarebbe manifestata, ma è dal '95 che sono sicuro che ci sarebbe verificata. Ci voleva un mago per capire il giorno preciso, ma non ci voleva un mago per capire che il cambiamento della velocità del mondo avrebbe portato alla crisi”.

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