Matteo Renzi rimanda di un mese il taglio al cuneo fiscale, e dopo il Consiglio dei ministri spiega: "Altri 100 giorni per una vera e propria rivoluzione". Parole che assomigliano a quelle di una proverbiale "promessa da marinaio". Dopo i proclama, l'impatto con la realtà: il premier promette, ma non spiega dove troverà le coperture per abbassare la pressione fiscale. In compenso, però, annuncia la temuta stretta sulle rendite finanziare. Con il supporto delle slide, nel corso della conferenza stampa, Renzi ha annunciato che entro il primo maggio verrà adottata la nuova tassazione sui titoli di Stato, cedole e azioni. Una vera e propria stangata: il prelievo, ha annunciato il segretario del Pd, salirà dal 20 al 26 per cento. Una mazzata. Una patrimoniale neppure troppo mascherata. L'annuncio di una nuova tassa, insomma, che arriva proprio nel giorno in cui, pur di trovare la fantomatiche coperture, il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, spiega che tra le misure al vaglio c'è anche un contributo di solidarietà sulle pensioni.
