Napoli, 13 set. - (Adnkronos) - Uno scarto dei consumi tra Nord e Sud del 20%. A Napoli non c'e' fiducia per il futuro dei propri figli. Una famiglia su quattro e' costretta a indebitarsi per mangiare e, nel capoluogo partenopeo, solo il 5% del reddito puo' essere destinato a beni e servizi non di prima necessita', a differenza del 14% di Verona. Sono alcune delle criticita' evidenziate dal rapporto 'Consumi e distribuzione' della Lega delle Cooperative presentato per la prima volta a Napoli. Lo studio nazionale ha evidenziato per l'ennesima volta un divario tra settentrione e meridione tale da essere definito, dal presidente di Federconsumatori Campania Rosario Stornaiuolo, una "questione meridionale". "Stiamo assistendo - afferma Stornaiuolo - ad un 'ritorno al passato' sotto tanti aspetti. Le spese dei partenopei sono tornate quelle del Dopoguerra, centellinate e ridotte al minimo indispensabile (e a volte neanche a quello). Il potere d'acquisto delle famiglie napoletane e campane e' ai minimi storici. E' una favola che la vita costa meno all'ombra del Vesuvio, anzi i dati ci collocano in fascia medio-alta rispetto al costo della vita". Il responsabile di Coop per Campania e Lazio Massimo Pelosi mette in evidenza le inefficienze del sistema politico per arginare questa crisi. "Il primo problema della classe governativa - afferma - e' il suo ruolo. Che attualmente e' in crisi perche' questi dirigenti non sono in grado di prendere decisioni di alcun tipo. Quindi sulla riforma del commercio, sull'urbanistica e sull'utilizzo del territorio non stiamo facendo alcun tipo di passo avanti. Il Governo promette documenti per riavviare lo sviluppo economico ma alla fine vengono fuori solo cose marginali". (segue)