Ilva: Taranto chiude, a casa in 5mila, interviene Monti/Il Punto

venerdì 30 novembre 2012
Ilva: Taranto chiude, a casa in 5mila, interviene Monti/Il Punto
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Roma, 26 nov. (Adnkronos) - Alla fine arriva l'annuncio che tutti temevano: lo stabilimento Ilva di Taranto chiude. Cinquemila lavoratori vanno a casa, da subito. L'azienda reagisce ai provvedimenti decisi dalla Magistratura, che ha disposto sette arresti, tra cui quello dell'amministratore delegato Fabio Riva, irreperibile, mentre sono indagati il presidente Bruno Ferrante e il direttore generale Adolfo Buffo. Arriva anche il sequestro di tutta la produzione degli ultimi quattro mesi. Si mobilitano immediatamente i sindacati, con Fim, Fiom e Uilm che chiedono l'intervento del premier Mario Monti. Anche in questo caso, la reazione e' pronta. Giovedi' 29 alle 15 il governo ha convocato a Palazzo Chigi una riunione con le parti sociali e le istituzioni locali sul caso Ilva, annuncia Palazzo Chigi via Twitter. Per il governo, interviene anche il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. "Dobbiamo verificare se la decisione presa oggi dalla magistratura e' in conflitto con il risanamento che sta procedendo attraverso l'Aia", dice da Venezia, ricordando che "la seconda parte dell'Aia e' stata avviata oggi e il provvedimento non prevede fermate se non per il processo di risanamento e non pone problemi ambientali". Una tesi che riprende anche Confindustria, per denunciare che la chiusura dell'Ilva "sarebbe un evento gravissimo per tutto il sistema industriale italiano, conseguente ad un vero e proprio accanimento giudiziario nei confronti dell'azienda". Secondo l'associazione degli industriali, infatti, "c'e' una contraddizione evidente tra il percorso delineato dall'Aia, sul quale l'Ilva stava lavorando seriamente con ingenti investimenti, e le decisioni della magistratura". (segue)