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Coronavirus, panico a Wall Street: "Peggio anche del crac della Lehman Brothers". Verso una nuova crisi?

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"Peggio di Lehman Brothers". L'effetto coronavirus sbarca anche a Wall Street ed è disastro in Borsa. Dopo Piazza Affari e i mercati europei, il panico si trasferisce sul Dow Jones americano, che perde il 12,94%: si tratta della peggior sessione dal lunedì nero del 1987 (allora fu -22,6%) e come ricorda l'agenzia Agi "In termini assoluti la perdita è pari a 2.997 punti, il saldo negativo maggiore di sempre. E mai così male era andato il Nasdaq che ha terminato la giornata con un ribasso del 12,32% a 6.904 punti". Un terremoto che rischia di avere ripercussioni più devastanti perfino del crac della Lehman Brothers, la banca d'affari che nel 2008 innescò lo tsunami della crisi globale.

 


Non sono serviti dunque gli interventi della Federal Reserve sui tassi né le rassicurazioni del presidente Donald Trump: l'incubo è che l'economia americana, fin qui vigorosa, possa finire in recessione nel secondo trimestre, in combinato con il crollo del prezzo del petrolio (il Wti ha perso il 9,5%% a 28,70 dollari a barile al Nymex). A pagare dazio le compagnie aeree, anche perché tra gli investitori, sottolinea ancora Agi, "si fa strada la sensazione che neanche le autorità sappiano con certezza quando il Covid-19 deciderà di farsi da parte".

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