Cagliari, 4 lug. - (Adnkronos) - Due miliardi di euro per i prossimi 12 mesi e' il plafond totale messo a disposizione da Unicredit per finanziare operazioni di sviluppo immobiliare nel settore residenziale, destinato alle imprese di costruzioni aderenti all'Ance. Sottoscritto anche in Sardegna con un'integrazione all'accordo quadro nazionale che prevede la creazione di un Osservatorio regionale del mercato immobiliare e un focus mirato trimestrale sul numero delle pratiche gestite e finanziate. A Cagliari, nella sede dell'Ance Sardegna il presidente Maurizio de Pascale ha sottoscritto, a distanza di un anno dalla firma del Protocollo d'intesa nazionale, un'integrazione all'accordo con i direttori Sud e Nord Sardegna di Unicredit, Giuseppe Murgia e Stefano Catani che prevede la creazione di un Osservatorio regionale del mercato immobiliare per scandagliare lo scenario congiunturale del settore ed estrapolare dati attendibili sull'andamento delle compravendite e delle quotazioni immobiliari. A livello regionale viene dunque attivato un coordinamento tra i centri studi dell'Ance Sardegna e di Unicredit. Inoltre l'istituto bancario aggiornera' trimestralmente i costruttori di Confindustria sugli accordi sottoscritti con le imprese, il numero di pratiche gestite e finanziate. Da entrambe le parti e' stato sottolineato che l'accordo impatta realmente sul territorio ed e' particolarmente rilevante per le imprese che a seconda del merito creditizio (rating) potranno accedere al finanziamento a condizioni diversificate. Garantita anche una risposta celere. Entro dieci giorni dall'acquisizione della pratica, hanno sottolineato dalla direzione regionale Unicredit, verra' data una risposta alle imprese richiedenti. Il comparto delle costruzioni e' trainante per l'economia della Sardegna. Lo dimostrano i numeri. Il valore degli investimenti nel settore sardo nel 2010 sono stimati in circa 3,4 miliardi di euro che corrispondono al 9,6% del Pil della Regione. E' composta da 56 mila unita' la forza lavoro che rappresenta il 48,5% dell'intera industria e il 9,4% degli impiegati dell'intero sistema economico regionale.