Milano, 4 dic. - (Adnkronos) - E' aumentata del 35% in quantita' e del 64% in valore nel 2011 l'esportazione vinicola dall'Italia alla Cina. Il presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia definisce la Repubblica popolare come "un mercato di grande interesse. Tuttavia - spiega - esistono alcuni ostacoli all'export". Tra le difficolta' principali Gancia annovera "la registrazione obbligatoria per gli esportatori all'Aqsiq (Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine), l'agenzia cinese per la sicurezza alimentare". Nella fattispecie i problemi sorgerebbero, secondo Gancia, dall'inefficienza del sito internet dell'agenzia. Per quanto concerne la grappa, la sua esportazione risentirebbe soprattutto, secondo Federvini, del limite di metanolo imposto per legge in Cina, cioe' 2 g/l, a 100% di volume, contro i 10 g/l europei. "La legge cinese - aggiunge Gancia - impone anche che ogni prodotto sia corredato di un certificato di analisi che ne attesti la legalita'". Nonostante le difficolta', i dati indicano un aumento delle esportazioni tra il 2010 ed il 2011. Sul fronte di acquaviti e liquori, Gancia osserva che "Nel 2011 l'andamento delle esportazioni delle acquaviti e dei liquori in valore ha registrato un incremento rispetto all'anno precedente del 67% in quantita' e del 150% in valore". Per quanto riguarda i frizzanti: "Anche gli spumanti - osserva Gancia - hanno raggiunto importanti traguardi, con quantita' pari a 57mila ettolitri, per un valore di quasi 6 milioni di Euro". In calo invece gli aceti, caratterizzati da "una flessione nelle quantita' e nei valori pari rispettivamente a -28% e -24%". Gancia definisce "incoraggianti" anche i dati relativi al confronto tra 2011 e 2012: "Arriva a 48 milioni di euro e 235mila ettolitri da gennaio ad agosto 2012 l'esportazione di vini e mosti. Le acquaviti e i liquori un valore pari a 594mila euro e una quantita' di 1.445 ettanidri; gli aceti un valore di 470mila euro e una quantita' di 1.924 ettolitri". Nel complesso Gancia ritiene utile dare alcuni suggerimenti per agevolare il commercio vinicolo sino-italiano: "Maggiore dialogo tra la commissione europea e le autorita' cinesi e maggiori strumenti a tutela degli esportatori, attraverso un intervento piu' mirato delle rappresentanze italiane in Cina".