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Angela Merkel, corridoio turistico anti-coronavirus dalla Germania alla Croazia. L'Europa pronta a rovinare l'Italia, la Lega: "Concorrenza sleale"

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Un "corridoio turistico anti-coronavirus" per fregare l'Italia. L'idea è di 4 Paesi: Germania, Austria, Repubblica Ceca e Croazia, per permettere ai cittadini di usufruire delle spiagge sull'Adriatico fin dalle prossime settimane concendo deroghe all'isolamento sfruttando lo scarso impatto dell'epidemia in queste regioni. Non può sfuggire il clamoroso impatto negativo sull'economia turistica italiana sia a livello di località alpine sia di quelle marittime, visto che molte di queste erano mèta abituale di migliaia di turisti del centro Europa tra giugno e settembre. 

 

 

 

Contro l'area turistica "a circuito chiuso" si scaglia l'opposizione italiana, criticando anche il governo di Giuseppe Conte. "Mentre in Italia si continua a ritardare il ritorno alla normalità e si discute di spiagge con barriere in plexiglass - attacca l'eurodeputato della Lega Vincenzo Sofo - Repubblica Ceca, Austria e Croazia sono al lavoro per riaprire le frontiere e costruire con la Germania un corridoio turistico a circuito chiuso per far sì che questa estate i loro cittadini trascorrano le vacanze all’interno di questi territori". Il rischio, spiega, è quello di un "contraccolpo pesantissimo per il settore turistico italiano, che già ha subito il danno peggiore in termini di spesa turistica, facendo segnare nel mese di marzo un crollo di oltre il 90% a fonte di una media europea che si aggira attorno al 65%". "Ad essere colpiti, in particolare, come hanno già evidenziato l’assessore regionale del Veneto Caner e l’eurodeputata Rosanna Conte, sarebbero il nostro Nord-est e la costiera adriatica", Allora perché, è il suggerimento di Sofo a Conte e al ministro Dario Franceschini, non incentivare il turismo verso il Mezzogiorno? "Le regioni del Sud Italia non sono state particolarmente colpite dall'epidemia e quindi potrebbero essere proposte come destinazioni di corridoi turistici tanto quanto i paesi dell’Est Europa, utilizzando i famosi fondi di coesione liberati dall’Ue e in gran parte già originariamente assegnati al Mezzogiorno per accogliere i flussi turistici nel periodo estivo". In ogni caso, conclude il leghista, "è gravissimo il silenzio e l’inerzia del Governo di fronte a iniziative di partner europei che rischiano di infliggere al nostro Paese un colpo letale proprio in un settore che dovrebbe rappresentare una delle nostre principali leve di sviluppo". E il collega leghista di Sofo, il deputato Alex Bazzano, ha presentato una interrogazione parlaemntare al ministro degli Affari Ue Vincenzo Amendola parlando esplicitamente di "concorrenza sleale all'interno dell'Unione europea"

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