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Massimo Giannini e John Elkann, la rivolta a La Stampa: "La nave affonda, verso il nostro lockdown definitivo"

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Volano stracci nella redazione della Stampa, con accuse pesantissime alla proprietà (Gedi, vale a dire John Elkann) e alla direzione (Massimo Giannini, passato a Torino da Repubblica lo scorso 25 aprile). Il comunicato del Cdr, il sindacato della redazione, riportato dal sito Professione reporter è durissimo e parla apertamente di chiusura: "La nave affonda sempre di più". Senza "idee, investimenti e competenze potremo soltanto contare i giorni che mancano al nostro lockdown definitivo".

 

 

 

Pesa la crisi genrale dell'editoria, il periodo estivo e soprattutto il pesantissimo lockdown. Ma contano anche l'assenza di prospettive della proprietà e l'assenza - fisica - del direttore. accusato di cambiare spesso lo sfoglio del giornale a tarda sera, con chiusure che slittano alle  23.30, e di essere fuori dalla redazione dal giovedì al lunedì pomeriggio, obbligando i colleghi a mandargli le pagine via Whatsapp. Il Cdr ha chiesto un incontro a Gedi e direttore "per sapere se una qualche strategia per non morire sulla tolda con la mano sul cuore sia allo studio, in qualche parte del mondo". Oppure, “se l’unica via di uscita sia ancora e soltanto il ricorso alle mani tese dallo Stato (prepensionamenti e sgravi fiscali), che nel nostro caso non basterebbero comunque a rilanciarci".

 

 

 

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