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Reddito di Cittadinanza, dilaga l'assegno grillino: picco del 14%: l'esborso pubblico schizza a 8 miliardi

Antonio Castro
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Un salasso continuo e plurimiliardario per le casse pubbliche. Il Reddito di cittadinanza - che nei proclami grillini di quasi due anni fa avrebbe dovuto abolire la povertà - per il momento ha solo scavato una voragine. E rischia di intaccare per lungo tempo la spesa pubblica degli interventi sociali di assistenza. A giudicare dagli ultimi dati forniti dall'Inps giusto ieri ad aprile i nuclei familiari che hanno incassato l'assegno previsto dal Reddito di cittadinanza sono stati 1,1 milioni di famiglie, mentre i percettori della Pensione di Cittadinanza sono stati 109mila. In tutto, quindi, oltre 1,2 milioni di nuclei familiari. Con una popolazione coinvolta censita di 2,8 milioni. È un po' come se un'intera città delle dimensioni di Roma venisse mantenuta mensilmente a spese della collettività. Secondo i dati diffusi dall'Istituto di previdenza - aggregati dall'ufficio studi dell'Osservatorio su reddito e pensione di cittadinanza - rispetto allo stesso mese dell'anno precedente l'Inps ha erogato la bellezza di un 14% in più di assegni. Nel primo quadrimestre del 2021 sono stati 1,6 milioni i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità di Rdc/ Pdc, pari a 3,5 milioni di beneficiari.

 

 

 

Più assegni al Sud

Interessante anche la suddivisione per macro aree geografiche. Sempre ad aprile salta fuori che ben 1,9 milioni di persone coinvolte nel sistema di ammortizzatori sociali nelle regioni del Sud e Isole, 509mila nelle regioni del Nord e appena 372mila in quelle del Centro. Declinando su base regionale i dati salta fuori che la regione italiana con il maggior numero di persone coinvolte è la Campania - proprio la "patria" del leader grillino Luigi Di Maio - con 692mila persone, seguita dalla Sicilia con 556mila, dalla Puglia con 265mila e dal Lazio con 240mila. C'è da dire che in piena pandemia e conseguente crisi economica, le richieste di sostegno economico sono letteralmente esplose, al netto dei casi di percezione indebita (truffatori, delinquenti, mafiosi o evasori). A lievitare considerevolmente sono stati i nuclei familiari con minori (410mila), mentre le famiglie con disabili che hanno fatto domanda sono 208mila. L'importo medio è stato pari a 557 euro (nel dettaglio: 586 euro per il Rdc e di 266 euro per la Pdc). L'86,1% delle prestazioni economiche emergenziali è erogato a cittadini italiani, il 9,2% a cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno, il 4% a cittadini europei e lo 0,7% a familiari di tutti i casi precedenti.

 

 

 

Spesa in espansione

Nel 2021 gli stanziamenti previsti viaggiano ormai stabilmente sopra gli 8 miliardi (21 miliardi nel triennio 2019/2021). E l’esplosione delle richieste rischia di rendere insufficienti pure questi stanziamenti monster. Tanto più che l’epidemia da Covid ha accentuato le difficoltà di emancipazione e collocamento delle nuove generazioni. Sono a dir poco preoccupanti i dati -forniti sempre ieri, ma dal “Rapporto Giovani 2021” dell’Istituto Toniolo, sui giovani che non lavorano, non studiano e non cercano neppure qualsiasi sbocco professionale. I cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training, secondo la sigla anglosassone), non fanno altro che lievitare ulteriormente. E si teme non migliorerà prossimamente. E l’Italia, che già deteneva l’infelice primato europeo, vede crescere questa fascia di popolazione non solo nella fascia giovane ma anche in quella giovane-adulta (25/34anni): dal 28,9% del 2019 al 30,7% (divario dalla media europea salito da 11,6 al 12,3%, secondo Eurostat).

 

 

 

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