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Blackstone vuole "uccidere" il Corriere della Sera, dagli Stati Uniti la richiesta pari a 500 milioni di euro

Nino Sunseri
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La notizia era attesa ma non per questo destinata a fare meno clamore. Gli americani di Blackstone (colosso mondiale del risparmio gestito) sono partiti all'offensiva contro Urbano Cairo e la Rcs chiedendo un risarcimento complessivo di 600 milioni di dollari (505 milioni di euro) equamente divisi: 300 milioni personalmente all'editore e 300 milioni alla società del Corriere della Sera. Il ricorso è stato presentato al Tribunale di New York insieme alla richiesta di unificare i due procedimenti. L'iniziativa di Blackstone era attesa. A metà maggio, infatti, c'era stato il lodo arbitrale che respingeva la richiesta dei danni avanzata da Cairo. La controffensiva degli americani era scontata.

 

C'era solo da aspettare. Ieri il tempo è arrivato e per Cairo si annunciano momenti che potrebbero essere molto bui. La vicenda è quella del palazzo di via Solferino, sede del Corriere della Sera dal giorno della nascita, venduto, nel 2013 dal consiglio d'amministrazione guidato da Pietro Scott Jovane, a Blackstone per 120 milioni. Un prezzo che Cairo ha sempre considerato inadeguato. Nel 2013, però, era solo azionista e non aveva posto nella governance del gruppo. Con l'Opa del 2016 ha preso il controllo e ha atteso il momento opportuno per dare seguito ai dubbi. La molla è scattata tre anni fa quando Blackstone ha annunciato la vendita del prestigioso immobile ai tedeschi di Allianz per 250 milioni. Più del doppipo di quanto l'avevano pagato. Un guadagno notevole per un investimento di cinque anni prima. Su consiglio di Sergio Erede, antico e blasonatissimo avvocato d'affari milanese è partita l'offensiva giudiziaria di Cairo. Accusa pesantissima: usura. Gli americani, cioè, avrebbero approfittato delle condizioni di estrema debolezza finanziaria della società editrice del Corriere della Sera, per spuntare una valutazione fin troppo contenuta. Il loro arbitrale, però, ha respinto le accuse. 

 

ACQUISTO REGOLARE
Il contratto stipulato da Blackstone è stato giudicato perfettamente regolare. Il prezzo, magari, un po' basso. Ma sono cose che capitano quando c'è un venditore inseguito dai creditori. Inevitabile, a questo punto, la risposta degli americani con la richiesta del maxi -risarcimento. Un po' perchè l'iniziativa giudiziaria ha messo in fuga Allianz. Un po' perché l'accusa di usura è proprio sgradevole. Il patrimonio im mobiliare di Blackstone nel mondo è valutato 196 miliardi di dollari. Un danno di qualche decina di milioni a Milano è ampiamente sopportabile. L'offesa alla moralità negli affari assai meno. Per Urbano Cairo un problema molto grande che propone la domanda principale: perchè lo ha fatto? Perchè è andato allo scontro con un colosso della finanza mondiale? Domande che si sono posti anche i rappresentanti di Unipol e Banca Intesa nel consiglio d'amministrazione di Rcs. E così, quando Cairo, vista la brutta piega ha chiesto la manleva personale si sono girati dall'altra Parte. Non si sono presentati alla riunione per rendere evidente il dissenso su tutta l'operazione.

A cominciare dal fatto che il presidente e maggior azionista chiedeva alla società di farsi carico dell'intero risarcimento in caso di soccombenza. IPOTESI Che succede ora? Difficile dadi re. Se la Corte di New York, come possibile, dovesse assegnare la vittoria a Blackstone la situazione diventerebbe complicatissima.La Rcs vale in Borsa 370 milioni. Cairo Communication, la holding del presidente, 227 milioni. Sono calcoli grossolani ma rendono l'idea. L'uragano in partenza da New York potrebbe travolgere il gruppo. Compreso il patrimonio personale di Urbano Cairo stimato in circa 150 milioni. Come evitarlo? Un'ipotesi che gira a Milano, ma con poco credito, è quella del riacquisto. Il Corriere si ricompra casa ad un prezzo giudicato appropriato da Black stone. Possibile ma poco probaile anche se ormai il debito del gruppo è ridotto a 48 milioni. Farlo salire in maniera esponenziale per un'operazione immobiliare sarebbe difficile da spiegare alla Borsa. 

 

POSSIBILE RIBALTONE
L'alternativa è il ribaltone nell'azionariato. Gli sconfitti dell'Opa del 2016, a cominciare dsa Mediobanca e l'Investindustrial di Andrea Bonomi, magari con l'appoggio di Leonardo Del Vecchio, potrebbero tornare in campo. L'uscita forzosa di Cairo potrebbe spingere gli americani, in caso di sentenza favorevole, ad accettare una transazione. Soluzione giudicata impossibile con l'attuale governance. Ovviamente si tratta solo divo ci. Le cose potrebbero andare diverse con la vittoria di Cairo. Resta il fatto che la storia del Corriere della Sera è punteggiata di cambi di proprietà che si intrecciano con le svolte politiche. A cominciare da Luigi Albertini e il fascismo passando per Angelo Rizzoli, la P2 e il fallimento del'Ambrosiano. La protezione di Giovanni Bazoli e l'arrivo di Cairo nel 2016 alla vigilia dell'avanzata grillina. La crisi M5s e il nuovo capitolo dell'Italia potrebbe coincidere con un cambio di proprietà in via Solferino. Una storia che si ripete da oltre un secolo.

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