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Bancomat in via d'estinzione? La conseguenza sul prelievo, altra stangata: ecco quanto paghi in più

Benedetta Vitetta
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La chiusura delle filiali bancarie- fenomeno che prosegue da almeno un decennio e che ha già provocato la chiusura di circa il 30% degli sportelli diminuiti di ben 10mila unità - ha reso sempre più ostico e complicato prelevare specie nei Comuni più piccoli o isolati della Penisola. Una situazione che crea non pochi problemi soprattutto alle persone più anziane e fragili che in molti casi appunto non si trovano più né la banca sotto casa né tanto meno un bancomat. Se il problema sembrava poter essere arginato con l'introduzione e il diffondersi degli Atm (dall'inglese automated teller machine, ossia sportello automatico) che negli ultimi anni sono stati realizzati all'interno di centri commerciali, supermercati e altri luoghi pubblici, l'inizio della pandemia è coinciso con un ridimensionamento del numero anche degli sportelli automatici cosa che si sta ripercuotendo sia sulle fasce più deboli della popolazione sia sui milioni di cittadini che vivono in piccoli o piccolissimi centri abitati. Una recente analisi di Bankitalia rielaborata dal sindacato Uilca dimostra che dal 2016 al 2020 i Comuni italiani che non hanno più nemmeno uno sportello bancomat sono 2.800 (-9,2% rispetto a fine 2015).

 

 

INTERROGAZIONE AL MEF
Non è un caso, quindi, se nelle scorse ore la delicata questione è arrivata finanche in Parlamento dove Donatella Legnaioli, deputata della Lega, ha presentato un'interrogazione con risposta scritta al ministro dell'Economia, Daniele Franco. «Duemilaottocento Comuni so non senza Bancomat. Cala il numero di sportelli automatici collocati sia all'interno (da 34.686 a 34.204) sia al di fuori (da 6.672 a 6.258), ma i disagi per i consumatori invece aumentano. Dal 2016 al 2020 gli Atm» ha precisato l'esponente leghista, «sono diminuiti del 6,9% (da 36.754 a 34.204 unità). Le filiali, del 19,1% (da 29.039 a 23.480). Bene ha fatto l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ad avviare un'istruttoria nei confronti di Bancomat Spa, che intende introdurre commissioni più gravose per i consumatori nei prelievi di circolarità». L'obiettivo della deputata del Carroccio è quello di «sollecitare contromisure in grado di garantire un servizio essenziale, specie in un periodo di emergenza pandemica non ancora superata».

 

 

IL FUTURO DEGLI ATM
Se è vero che il futuro punta dritto e veloce verso il digitale e operazione governative come il "cashback" avevano appunto l'obiettivo di ridurre il contante allineando il Belpaese al resto dei Paesi Ue, è pur vero che oggi in Italia le transizioni "in contanti" restano per il momento elevate e quindi la riduzione degli Atm, messa in atto dagli istituti di credito probabilmente perchè la gestione del contante è ormai diventata per loro un'attività poco remunerativa e strategica, resta un problema per il sistema Paese cui serve dare una risposta e una rapida soluzione. Specie se c'è anche chi come Bancomat Spa, che gestisce l'monimo circuito- ha ipotizzato un aumento del costo delle commissioni per il consumatore nei prelievi in circolarità, ossia quegli sportelli in cui a gestire l'Atm da cui si effettuano i prelievi è un istituto diverso da quello che ha emesso la carta. Mossa su cui l'Antitrust ha aperto un'istruttoria. 

 

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